La Procura di Napoli ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a sei persone, accusate a vario titolo di sfruttamento della prostituzione minorile, cessione di sostanze stupefacenti e rapina aggravata. I reati contestati si sarebbero consumati tra luglio 2016 e gennaio 2017, in una rete di abusi e violenze che si estende tra le province di Napoli e Caserta.
Al centro dell’inchiesta, la vicenda drammatica di un ragazzo, all’epoca dei fatti quasi quindicenne, affetto da un disturbo neuropsichiatrico documentato. Una fragilità che, secondo gli inquirenti, sarebbe stata brutalmente sfruttata da un gruppo di adulti, che lo avrebbe trascinato in un vortice di sfruttamento sessuale, abusi, cessione di cocaina e violenze fisiche.
Gli indagati, di età compresa tra i 19 e i 50 anni, risiedono in diverse località del Casertano – tra cui Marcianise, Maddaloni e Recale – e a Caivano, nel Napoletano. Uno dei principali accusati è un uomo di 38 anni residente a Orta di Atella, che avrebbe ricevuto il ragazzo nella propria abitazione per consumare rapporti sessuali a pagamento. Le prestazioni, sempre secondo la ricostruzione della Procura, venivano compensate con somme che arrivavano fino a 500 euro. Durante gli incontri sarebbe stata consumata anche cocaina.
Un ruolo centrale nell’organizzazione degli incontri sarebbe stato svolto da un altro indagato, che avrebbe accompagnato il minore fino all’abitazione del 38enne e gli avrebbe messo a disposizione il proprio telefono per facilitare i contatti, ricevendo in cambio droga e denaro. La rete, però, non si sarebbe limitata a questo. Un terzo soggetto, anch’egli finito nel registro degli indagati, è accusato di aver trasportato il minore verso altri “clienti”, tra cui un uomo residente a Marcianise e un altro a Maddaloni.
Le violenze sarebbero avvenute in appartamenti, automobili e luoghi appartati. In tutte le accuse formulate dalla Procura emerge l’aggravante della “minorata difesa”: il ragazzo, infatti, presentava una documentazione medica che attestava gravi disturbi del neurosviluppo, tra cui un disturbo specifico dell’apprendimento, Adhd e disturbo oppositivo-provocatorio, che ne compromettevano in modo significativo la capacità di autodeterminazione.
L’episodio più efferato ricostruito dagli inquirenti riguarda l’indagato che aveva accompagnato il ragazzo all’incontro col 38enne: secondo l’accusa, dopo aver ottenuto i 500 euro pagati per il rapporto sessuale, lo avrebbe aggredito e derubato, minacciandolo per costringerlo al silenzio. Dalle indagini emergerebbero anche episodi ripetuti di cessione di cocaina al minore, finalizzati a renderlo più facilmente manipolabile e ad assuefarlo al contesto di sfruttamento. L’indagine, ora formalmente conclusa, apre la strada alla possibile richiesta di rinvio a giudizio per tutti gli indagati.