Castel Volturno, nuovo rogo nell’Oasi dei Variconi: ettari di vegetazione in cenere

di Redazione

Un’altra notte di fuoco ha devastato l’Oasi dei Variconi, nel territorio di Castel Volturno, sul litorale casertano. Un maxi incendio è divampato intorno alle ore 22, aggredendo ettari di vegetazione e cancellando in poche ore un prezioso patrimonio naturalistico. A lanciare l’allarme sono stati alcuni residenti della zona, allarmati dalle alte lingue di fuoco visibili anche a distanza.

A intervenire per primi sono stati i volontari della Protezione Civile castellana che hanno tentato di contenere l’avanzata delle fiamme utilizzando autopompe a scoppio. Poco dopo, sono giunti i Vigili del fuoco del distaccamento di Mondragone, impegnati per ore in una difficile opera di spegnimento. L’incendio si è propagato con estrema rapidità, alimentato dalla vegetazione secca e dal vento. Dopo la mezzanotte, la situazione è precipitata: le fiamme hanno divorato sterpaglie, arbusti e habitat, sprigionando una densa nube di fumo che ha reso irrespirabile l’aria in tutta l’area circostante.

Lo scenario è tornato a essere quello, purtroppo consueto, che negli ultimi mesi ha segnato la sorte dell’Oasi dei Variconi, un sito di enorme valore ecologico, situato alla sinistra del fiume Volturno, nei pressi della foce. Si tratta di uno stagno salmastro che ospita numerose specie di uccelli migratori, tra cui i fenicotteri rosa, e rappresenta una tappa fondamentale per il birdwatching e lo studio dell’avifauna.

Un’oasi sotto attacco – Non è il primo episodio. Solo ad aprile scorso, un incendio aveva distrutto uno dei capanni dedicati all’osservazione degli uccelli, infliggendo un colpo durissimo a uno dei polmoni verdi più importanti della Campania. Un evento che seguiva un altro rogo avvenuto poche settimane prima, facendo temere una possibile matrice dolosa dietro questi attacchi in serie. Ripetuti, sospetti, devastanti: gli incendi che negli ultimi mesi stanno colpendo l’area dell’Oasi dei Variconi minacciano non solo l’equilibrio ambientale di una riserva unica, ma anche l’impegno di decine di associazioni e volontari che da anni si battono per la sua tutela.

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