Trentola Ducenta, terza vittima in Campania per West Nile: era agli arresti domiciliari

di Redazione

Un uomo di 68 anni, residente a Trentola Ducenta, nel Casertano, è la terza vittima in Campania del virus West Nile. Il decesso è avvenuto ieri all’ospedale “Moscati” di Aversa, dove il paziente era ricoverato da alcuni giorni dopo aver contratto l’infezione mentre si trovava nella propria abitazione, agli arresti domiciliari. L’uomo, ex detenuto del carcere di Santa Maria Capua Vetere, stava scontando la pena presso il proprio domicilio per cumulo di condanne. Come già accaduto nei due precedenti casi registrati in regione, anche lui presentava pregresse patologie per le quali usufruiva di permessi per motivi di salute.

Ondata di contagi e allerta trasfusioni – Salgono a 23 i casi di West Nile registrati in Campania, tra confermati e sospetti, secondo quanto reso noto dal settore Prevenzione Collettiva e Sanità Animale della Regione. In tutta Italia, il bilancio complessivo è di sette decessi dall’inizio dell’anno, la maggior parte tra Lazio e Campania. Solo nella giornata di ieri sono stati registrati tre nuovi decessi: oltre al paziente di Trentola Ducenta, hanno perso la vita un uomo di 74 anni, originario di Pomigliano d’Arco, all’ospedale del Mare di Napoli, e un altro paziente di 86 anni ricoverato al Santa Maria Goretti di Latina, nel Lazio, dove era in terapia intensiva da tempo. Il primo decesso registrato in Campania risale invece a un 80enne casertano di Maddaloni, anche lui positivo al West Nile e affetto da gravi patologie pregresse. L’uomo era ricoverato presso l’ospedale di Caserta dove, nella mattinata del 30 luglio, è deceduto un altro paziente maddalonese, 72enne, contagiato dalla stessa infezione e anch’egli con patologie pregresse.

Limitazioni alla donazione del sangue in 31 province – A seguito dell’incremento dei casi, il Centro Nazionale Sangue ha disposto limitazioni alla donazione in 31 province italiane, tra cui Napoli e Caserta, attualmente le più colpite in Campania. Per chi ha soggiornato anche solo una notte in queste aree, sarà necessario sottoporsi al Test degli Acidi Nucleici (Nat) o, in alternativa, osservare una sospensione temporanea di 28 giorni prima di poter donare sangue o emocomponenti.

De Luca: “Nessun allarme, ma massima attenzione” – Mentre in alcune province italiane sono già partite le operazioni di bonifica e disinfestazione, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha invitato a mantenere alta l’attenzione, pur senza creare panico: «Non c’è preoccupazione: da un punto di vista statistico è una situazione meno preoccupante dell’anno scorso, nel senso che l’anno scorso abbiamo avuto più decessi di quanti ne registriamo oggi. Anche i casi che registriamo qui riguardano persone anziane che avevano altre patologie. Dunque non credo che ci sia motivo per avere particolare allarme. In ogni caso ovviamente bisogna tenere gli occhi aperti, il Monaldi è pienamente mobilitato, abbiamo i nostri epidemiologi che seguono quotidianamente l’evoluzione anche di questo problema. Ad oggi, ripeto, ferma restando la necessità di avere il massimo di attenzione, non abbiamo una situazione di allarme».

Prevenzione – Sulla stessa linea Maria Rosaria Campitiello, capo Dipartimento della Prevenzione del Ministero della Salute: «È fondamentale utilizzare repellenti, indossare abiti a maniche lunghe e pantaloni lunghi nelle ore più critiche, ed evitare ristagni d’acqua. La lotta è alle zanzare che depositano uova». Le autorità sanitarie ribadiscono che il virus non si trasmette da persona a persona, ma attraverso la puntura delle zanzare culex, le principali responsabili della trasmissione all’uomo.

Sorveglianza e disinfestazioni – Gli animali serbatoio del virus sono in prevalenza uccelli migratori, ma anche gabbiani e altri volatili possono essere colpiti. Per questo le Asl, tramite i propri veterinari, stanno intensificando i programmi di monitoraggio faunistico. Intanto, nella Regione Lazio, il presidente Francesco Rocca ha annunciato lo stanziamento di un milione di euro per effettuare disinfestazioni nei comuni ancora inadempienti: «Ma niente allarmismi – ha precisato – non è il Covid».

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