Un comparto industriale che guarda al futuro con la forza della tradizione e la spinta dell’innovazione: è il cuore dell’Italian Leather Research Summit 2025, la nuova iniziativa promossa dalla Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle Materie Concianti (Ssip), andata in scena nella sede della Facoltà di Ingegneria dell’Università Federico II di Napoli. Una prima edizione che si candida a diventare appuntamento annuale, con l’ambizione di segnare una rotta chiara per il settore conciario, sempre più orientato verso modelli produttivi sostenibili e circolari.
A fare gli onori di casa, Eduardo Imperiale, direttore generale della Ssip, che ha aperto i lavori introducendo l’impianto strategico dell’evento: un convegno tecnico-scientifico pensato non solo per illustrare i risultati delle più recenti ricerche, ma anche per rafforzare il dialogo tra istituzioni, imprese e mondo accademico. Una visione sistemica, in linea con il percorso di trasformazione green intrapreso da tempo dall’industria italiana della pelle.
A dare concretezza alla cornice progettuale dell’incontro, le analisi puntuali fornite da Fulvia Bacchi, direttore generale dell’Unione Nazionale Industria Conciaria, che ha delineato lo stato attuale del settore: un comparto che, nonostante le sfide globali e i cambiamenti nei consumi, ha saputo investire in tecnologie e processi innovativi per rimanere competitivo. La Bacchi ha evidenziato come l’approccio circolare e l’integrazione tra competenze tecnico-scientifiche e know-how artigianale rappresentino oggi la chiave per un rilancio duraturo.
Alla tavola rotonda sono intervenuti anche l’assessore regionale alla Ricerca e all’Innovazione, Valeria Fascione, che ha ribadito l’impegno della Regione Campania nel sostenere percorsi di ricerca applicata, e Luigi Nicolais, consigliere scientifico della Ssip, già presidente del Cnr, figura di riferimento per l’ecosistema dell’innovazione nazionale. IN ALTO IL VIDEO