Recale (Caserta) – Approvato a maggioranza il Rendiconto di gestione 2024, ma il voto compatto dei consiglieri di governo non ha spento le accuse lanciate dai banchi dell’opposizione. Il gruppo Insieme per cambiare, con il capogruppo Angelo Racioppoli e i consiglieri Angela Argenziano e Vincenzo Orballo, ha manifestato un netto dissenso, puntando il dito contro quella che definisce “l’illusione di stabilità” propagandata dall’amministrazione guidata dal sindaco Raffaele Porfidia.
“Non è nostro costume indulgere in allarmismi – afferma Racioppoli – ma era nostro dovere accendere un faro, giacché determinati valori di bilancio iniziano a lampeggiare in modo persistente”. La minoranza contesta le fondamenta stesse del documento contabile, portando all’attenzione dell’aula una dinamica che – a loro dire – si è consolidata negli ultimi anni: “L’analisi dei rendiconti approvati dal 2021 al 2024 mostra una tendenza costante e preoccupante: i residui attivi sono balzati a circa sedici milioni di euro; e lo stesso trend lo si riscontra per i residui passivi”.
Numeri alla mano, il quadro delineato da Racioppoli fa emergere un presunto squilibrio sistemico: crediti che il Comune vantava ma che non riesce a incassare, debiti riconosciuti ma mai saldati. “Se l’avanzo di amministrazione si regge su entrate fittizie e se il risultato di gestione è falsato da spese rinviate nel tempo, allora siamo di fronte a un bilancio costruito più per narrazione politica che per verità economica e finanziaria”, ha denunciato in aula.
Secondo l’opposizione, l’“avanzo” ostentato dall’amministrazione sarebbe quindi il frutto di operazioni contabili fuorvianti, non di reali risparmi o efficienza gestionale. “Questa non è la “prudenza” millantata dal sindaco Raffaele Porfidia, ma un’illusione di stabilità, che alimenta errori e consuma risorse pubbliche”, ha aggiunto il capogruppo, ricordando che Recale è uscita da una situazione di dissesto appena otto anni fa e non può permettersi di scivolare nuovamente in un tunnel finanziario.
Ma le critiche non si fermano alla gestione contabile. Nel suo intervento, Racioppoli ha puntato il dito anche contro alcune scelte amministrative ritenute discutibili: “Si continua a gonfiare la contabilità e, intanto, vengono aperte scuole anche a fronte di indagini strutturali allarmanti, si pagano espropri inesistenti e si costruiscono strade in palese conflitto di interesse, si lasciano al loro destino i proprietari dei terreni del Pip, si permette che un centro di raccolta si trasformi in una discarica”. Un atto d’accusa senza sconti, che chiama direttamente in causa la maggioranza: “Di chi è la responsabilità di tutto questo? La responsabilità è della politica: otto anni di governo ininterrotto dello stesso sindaco e della stessa maggioranza, silenziosa e complice, non consentono alibi”.
A fronte di quella che considera una gestione opaca, Racioppoli lancia un appello alla cittadinanza e traccia la rotta dell’impegno politico del gruppo: “Fingere che vada tutto bene mentre i numeri raccontano altro è il più grave degli inganni. Noi scegliamo la trasparenza e ci batteremo affinché Recale non torni indietro; perché senza conti in ordine non c’è futuro e senza coraggio non c’è politica”.