Mondragone (Caserta) – Mentre il litorale domizio si prepara all’arrivo dell’estate, a Mondragone si ripresentano, secondo l’Ambc – Associazione Mondragone Bene Comune, i nodi mai sciolti di un sistema che continuerebbe a penalizzare la collettività. In un comunicato carico di amarezza e ironia, il movimento civico attacca senza mezzi termini l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Lavanga, definendola “incapace” e accusandola di aver condotto la città al dissesto finanziario e all’immobilismo progettuale.
“Qualche buon amico si lamenta (affettuosamente) quando ci mettiamo in pausa – scrivono – quando ci abbandoniamo ad un temporaneo silenzio, quando per un po’ evitiamo di ritornare sulle tantissime malefatte, sugli eterni disservizi o sulle tante occasioni mancate di un’Amministrazione incapace, che ha portato la città per la prima volta nella storia al fallimento”. Il tono, tra il sarcastico e il disilluso, accompagna una denuncia che si fa più dura man mano che si avvicina l’estate: “Anche la prossima stagione estiva sarà come tutte quelle che abbiamo già vissuto: caotica e chiassosa, sporca e noiosa, con l’acqua potabile erogata a singhiozzo e con lo spettro di qualche altro blackout”. E ancora: “Sarà un’altra estate all’insegna dell’abusivismo, dell’occupazione dell’arenile non messa a gara e del lavoro povero e sfruttato”.
L’Ambc punta il dito contro quello che definisce un sistema di privilegio consolidato: “Un’altra estate tutta a favore di qualche centinaia di famiglie che lucrano da sempre (e per grazia ricevuta) sul mare e sulla spiaggia, scaricando sulla stragrande maggioranza dei mondragonesi soltanto costi ed effetti negativi”. A sostegno delle proprie tesi, l’associazione cita le parole del sindaco di Napoli e presidente dell’Anci, Gaetano Manfredi, che ha recentemente dichiarato: “Il carico del costo del turismo, sulla gestione dei rifiuti, sulla gestione dei trasporti, sulla pulizia urbana, sullo spazzamento delle strade è di gran lunga superiore rispetto a questo. E chi paga questo costo? I cittadini con le loro tasse. Viviamo un sistema in cui c’è chi guadagna da questo fenomeno e chi paga, i cittadini”. Secondo Ambc, a differenza di Napoli, che può contare su decine di milioni di euro provenienti dalla tassa di soggiorno, “Mondragone non incamera neppure un euro”.
Si torna, poi, su un annoso progetto mai realizzato: il Centro Servizi Turistici (Cst), finanziato con fondi pubblici e inizialmente previsto nella parte di palazzo acquistata dagli eredi Tarcagnota. Un’infrastruttura che, secondo l’associazione, avrebbe potuto rappresentare un punto di svolta per la città: “Un luogo dello studio, dell’analisi e della progettazione dei servizi turistici, l’incubatore di nuove imprese nel settore, lo spazio per una programmazione lungimirante”. Invece, il progetto sarebbe stato “soppiantato da un truffaldino, costoso e inutile centro turistico culturale”. “Abbiamo coinvolto le istituzioni europee – spiegano – e persino l’onorevole Francesco Emilio Borrelli, che ha presentato un’interrogazione parlamentare per conoscere che fine avesse fatto il Cst. Ma ha vinto chi ha brigato, chi ha cambiato le carte in tavola e chi ha sperperato”.
E mentre i comuni vicini fanno passi avanti, Mondragone resta al palo. “Da anni spingiamo per la Bandiera Blu e per la Bandiera Verde”, scrivono. Risultati? “Cellole ha ottenuto per il secondo anno consecutivo la Bandiera Blu, Sessa Aurunca e Cellole quella Verde per Baia Domizia. E il sindaco di Mondragone? Non ha neppure il coraggio di alzare la bandiera bianca, ammettendo il fallimento e liberando finalmente la città”.