Un patrimonio costruito nell’ombra e ritenuto sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati è finito sotto chiave. Personale della direzione investigativa antimafia di Torino, insieme alla divisione anticrimine e alla Squadra mobile di Alessandria, ha dato esecuzione nei giorni scorsi a un decreto di sequestro anticipato di beni disposto dal Tribunale di Torino – sezione misure di prevenzione, su proposta congiunta del direttore della Direzione investigativa antimafia e del questore. Contestualmente è stato eseguito anche un decreto di perquisizione per trasferimento fraudolento di valori, emesso dalla locale Procura della Repubblica.
Il provvedimento riguarda il nucleo familiare di un noto pregiudicato alessandrino, già emerso più volte nelle cronache giudiziarie e condannato in passato per reati di particolare gravità: associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, ricettazione, furto, estorsione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, fabbricazione e detenzione di materie esplodenti, porto abusivo di armi, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale, oltre a contatti con ambienti della criminalità organizzata di stampo mafioso.
Le attività investigative – Le operazioni si sono svolte nelle province di Alessandria, Bolzano, Torino e Savona e hanno coinvolto il proposto, il figlio, la moglie e altri due soggetti, anch’essi pregiudicati. Tutti sono indiziati, in concorso tra loro, del reato di intestazione fittizia di beni, come emerso nell’ambito dell’articolata indagine patrimoniale condotta dagli organi proponenti.
Il profilo criminale e i legami mafiosi – L’attività investigativa ha consentito di ricostruire l’ingente patrimonio accumulato dal nucleo familiare nel tempo in violazione della normativa antimafia vigente. Parallelamente è stato delineato il profilo criminale del capofamiglia, ritenuto in contatto con esponenti di spicco di strutture criminali di matrice ’ndranghetista operanti sia nel territorio alessandrino sia in Calabria.
I beni sequestrati – La misura di prevenzione patrimoniale, eseguita in via provvisoria, ha portato al sequestro di otto beni immobili, del compendio aziendale di tre imprese, di 58 beni mobili registrati e di 21 rapporti finanziari. Il valore complessivo del patrimonio sottoposto a sequestro è stimato in circa 3 milioni di euro.
Il contributo della polizia stradale – Alle operazioni ha partecipato anche il compartimento polizia stradale di Torino, impegnato nel controllo dei numerosi mezzi stradali riconducibili alle imprese sequestrate. Le verifiche specialistiche del personale della squadra di polizia giudiziaria compartimentale hanno permesso di individuare e analizzare diverse parti meccaniche risultate poi oggetto di furto. Per questi fatti, il proposto e il figlio sono stati denunciati in stato di libertà, in concorso, per ricettazione, riciclaggio, truffa assicurativa e simulazione di reato.
La fase davanti al Tribunale – Nei giorni scorsi si è aperta davanti al Tribunale di Torino, sezione misure di prevenzione, la fase del contraddittorio tra le parti. Il collegio dovrà ora pronunciarsi in via definitiva sia sulla proposta di confisca dei beni già sequestrati sia sull’eventuale applicazione della misura personale della sorveglianza con obbligo di soggiorno. Si tratta di uno dei sequestri preventivi di beni più rilevanti mai eseguiti nella provincia di Alessandria, per valore economico e per il profilo criminale del soggetto colpito. IN ALTO IL VIDEO

