Quarantaquattro chili di esplosivo tolti dalla circolazione, tre granate da guerra e due bombe a mano distrutte: sono i numeri che raccontano, dall’inizio dell’anno a oggi, il lavoro degli artificieri del comando provinciale di Napoli. Un quantitativo impressionante, recuperato tra Napoli e provincia, che da solo restituisce la misura di un fenomeno ancora fuori controllo e che non include neppure i sequestri effettuati nelle settimane immediatamente precedenti al Capodanno. La massa esplosiva distrutta comprende cipolle, cobra, bombe Sinner, palloni di Maradona e altro materiale pirotecnico illegale. Una quantità che, per capacità distruttiva complessiva, è paragonabile a quella di una bomba d’aereo e che conferma come il rischio non sia affatto teorico, ma concreto e quotidiano.
I numeri e la prevenzione – I dati raccolti sul campo rafforzano una convinzione ormai consolidata tra gli addetti ai lavori: l’informazione, soprattutto tra i più giovani, resta lo strumento più efficace per evitare tragedie annunciate. È su questo fronte che si concentra gran parte dell’attività preventiva dei carabinieri artificieri, in particolare nel periodo che precede le festività natalizie.
Gli incontri nelle scuole – In prossimità del Natale, gli artificieri incontrano gli studenti, soprattutto delle scuole medie, in tutto il territorio partenopeo. L’obiettivo è favorire una reale presa di coscienza sui rischi legati all’uso degli artifizi pirotecnici, andando oltre il semplice divieto e puntando sulla comprensione delle conseguenze.
Botti illegali e rischi reali – Durante gli incontri, i carabinieri non si limitano a demonizzare i botti illegali, spesso assimilabili a veri e propri IED (Improvised Explosive Devices). Si tratta di ordigni prodotti senza alcun controllo, in ambienti non idonei e da persone prive di competenze e formazione, con livelli di pericolosità elevatissimi. Ampio spazio viene dedicato anche agli artifizi legali: se acquistati o utilizzati in modo improprio, possono comunque provocare gravi incidenti.
Un messaggio diretto – Per rendere più incisiva la comunicazione, gli artificieri adottano spesso un approccio diretto, mostrando immagini reali delle ferite causate dall’uso scorretto o inconsapevole dei botti, materiali facilmente reperibili anche sul web. Il messaggio è chiaro e sempre lo stesso: non raccogliere mai petardi inesplosi e non sottovalutare alcun tipo di fuoco d’artificio.
Il pericolo più diffuso – L’emergenza principale riguarda i petardi cilindrici di medie dimensioni, comunemente noti come magnum, cobra e simili, attivati a mezzo miccia. In questi casi si registra una produzione illegale diffusa, spesso basata sulla contraffazione di marchi e modelli di articoli pirotecnici legali e autorizzati. Prodotti che appaiono regolari ma che, in realtà, nascondono un potenziale altamente distruttivo. IN ALTO IL VIDEO

