Un confronto serrato sul significato attuale della carità cristiana e sulle forme concrete di sostegno alle fragilità sociali ha segnato l’incontro che si è svolto il 14 novembre, alle ore 11.30, nell’Episcopio di Teano. Alla vigilia della nona Giornata Mondiale del Povero, il vescovo Giacomo Cirulli ha riunito la stampa locale e gli operatori delle Caritas delle Diocesi di Teano-Calvi, Alife-Caiazzo e Sessa Aurunca, offrendo una fotografia dettagliata della rete ecclesiale che quotidianamente assiste famiglie e persone in difficoltà nell’Alto Casertano.
Identità e missione della Caritas – A moderare i lavori è stata la giornalista Maria Grazia Biasi, che ha aperto la mattinata dando spazio ai vari interventi previsti. Il vicario episcopale del Settore Testimonianza e Vita Cristiana, don Osvaldo Morelli, ha ripercorso la storia di Caritas Italiana, dalla fondazione nel 1971 fino alle attuali sfide educative e sociali. Il suo contributo ha delineato la continuità dell’impegno pastorale e la vocazione dell’organismo ecclesiale a interpretare i bisogni del presente con visione e responsabilità.
I servizi sul territorio di Teano-Calvi – Il direttore Caritas diocesano, don Davide Volo, ha illustrato il lavoro delle Case della Carità “San Giuseppe Moscati” di Pignataro Maggiore e “Sacro Cuore di Gesù” di Mignano Monte Lungo, soffermandosi anche sul progetto “Apri Ucraina”, sulla convenzione con la Prefettura di Caserta, sull’iniziativa “Abitare insieme”, sui corridoi umanitari lavorativi e, più in generale, sui servizi di tutela rivolti ai poveri del territorio.
L’esperienza di Alife-Caiazzo – Il direttore, don Alessandro Occhibove, ha descritto le attività del Centro di ascolto di Piedimonte Matese, del “Guardaroba Peter Pan – Ero nudo e mi avete vestito”, del progetto “Studiare, un diritto di tutti”, della rubrica “Germogli di Speranza” e dell’iniziativa “Ero malato e siete venuti a trovarmi”, evidenziando la dimensione educativa e relazionale di ogni intervento.
I servizi di Sessa Aurunca – Nuovamente don Osvaldo Morelli, in qualità di direttore Caritas di Sessa Aurunca, ha presentato la Mensa “Pane quotidiano”, il Centro di ascolto “Shemà”, il Centro di accoglienza “Le querce di Mamre” e la Casa di Prima accoglienza “La Casa di Betania”, opere che costituiscono punti di riferimento continui per persone sole, famiglie e cittadini vulnerabili.
La conclusione del vescovo – In chiusura, il vescovo Cirulli ha richiamato l’attenzione su una dimensione spesso poco visibile ma decisiva nel contrasto alla povertà: «Occorre porre l’attenzione su un’ulteriore realtà di contatto con la povertà – ha sottolineato a conclusione dei lavori – ovvero l’attività dei Consultori familiari presenti sui territori diocesani». Ha poi aggiunto che «attraverso essi e i centri di ascolto diffusi sul territorio, la Chiesa si rende presente nell’accoglienza e nel supporto delle povertà, affiancandosi e talvolta essendo da sprone ai servizi di tutela statali». Il vescovo ha ricordato che «la dimensione della Carità è per la Chiesa questione di identità, ci appartiene in quanto cristiani, in linea con quanto insegna e testimonia il Magistero e l’impegno dei pontefici, da Paolo VI a Papa Leone XIV».
Rivendicando il valore dell’azione ecclesiale, Cirulli ha rimarcato come «attraverso le sue opere, la Chiesa annuncia e incarna il Vangelo, di cui i poveri sono i destinatari privilegiati, e si propone l’ulteriore e necessaria missione di educare e formare al bene le comunità ecclesiali e civili in cui svolge la propria azione». Il vescovo ha poi richiamato un esempio recente: «Da poche ore, ad esempio, nel territorio di Pescopagano e Destra Volturno è stato inaugurato il centro di accoglienza affidato ai Missionari Comboniani: un crocevia di culture, di identità, di colori che dice la bellezza e la pluralità dell’umanità di cui la Chiesa è a servizio».
Guardando alle sfide pastorali, ha indicato le direttrici future dell’impegno ecclesiale: «È così che la Chiesa opera per il bene, per l’amore, per la Pace. Pastorale della salute, garanzia dei servizi sanitari ai più poveri, impegno ecologico integrale a difesa della Casa Comune, accoglienza e supporto ai carcerati e ai familiari che si recano a visitarli sono le frontiere dell’impegno delle Diocesi dell’Alto Casertano attraverso le quali Cristo continua a farsi presente nell’azione pastorale della sua Chiesa in questo territorio».

