Ragazza trovata morta a Milano: è la 19enne Aurora Livoli, identificata dopo settimane

di Redazione

Aurora Livoli, 19 anni, nata a Roma e residente in provincia di Latina. È questo il nome della giovane trovata senza vita nella mattinata di lunedì nel cortile di un condominio di via Paruta, a Milano. L’identificazione è arrivata dopo settimane di silenzio, grazie alla diffusione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza autorizzata dalla Procura e rilanciate dai carabinieri.

La svolta è maturata nel pomeriggio di martedì 30 dicembre, quando sono stati i genitori a contattare gli inquirenti dopo aver riconosciuto la figlia nei frame diffusi. La ragazza si era allontanata da casa il 4 novembre e la famiglia ne aveva denunciato la scomparsa. L’ultimo contatto telefonico risaliva alla mattina del 26 novembre: Aurora aveva rassicurato i genitori dicendo di stare bene, ma aveva chiarito di non voler rientrare, senza fornire indicazioni sul luogo in cui si trovava.

Le immagini e le ultime ore – Capelli scuri fino alle spalle, scarpe da ginnastica, un giubbotto tipo bomber, lo sguardo basso e le mani nelle tasche. Così appare la giovane nei due frame delle telecamere di sicurezza che hanno permesso di risalire alla sua identità. Le immagini, diffuse dai carabinieri, mostrano il suo passaggio in strada poco prima dell’ingresso nel condominio di via Paruta, al civico 74, nella zona nord ovest di Milano tra Gorla e via Padova. Alle sue spalle compare un uomo, alto e magro, con un pile bianco, che non è visibile nei frame resi pubblici ma che sarebbe stato ripreso da altre telecamere. Dai filmati non emergono segnali di costrizione o di inseguimento. I due camminano nella stessa direzione e sembrano dirigersi verso una meta comune, entrando nel portone come se sapessero che resta abitualmente aperto. Un’ora dopo, lo stesso uomo viene ripreso mentre percorre la strada in senso opposto, questa volta da solo.

Nessuna traccia prima del riconoscimento – Quando il corpo è stato rinvenuto, la ragazza non aveva con sé documenti né telefono, e non presentava tatuaggi, cicatrici o altri segni utili all’identificazione. Nessun riscontro è arrivato dall’analisi delle impronte negli archivi Afis, né dai controlli effettuati nei centri di accoglienza e nelle comunità per persone in difficoltà di Milano e dell’hinterland. Anche i residenti della zona hanno riferito di non averla mai vista prima. Da qui la decisione della Procura di diffondere l’immagine in cui il volto della giovane, seppur nel buio della notte, risultava visibile.

Attesa per l’autopsia – Per chiarire le cause del decesso sarà determinante l’esame autoptico, che verrà eseguito nelle prossime ore. L’autopsia dovrà stabilire se i lividi riscontrati sul collo siano collegati alla morte o precedenti e se la giovane abbia subito abusi prima di morire. Parallelamente, gli inquirenti stanno lavorando per identificare l’uomo che era con lei e che, con ogni probabilità, ha condiviso le ultime ore di vita della diciannovenne.

Chi era Aurora Livoli – La ragazza aveva frequentato l’Itis Pacinotti, lo stesso istituto di Paolo Mendico, il quattordicenne che si è tolto la vita nel settembre scorso. Come confermato dalla dirigente scolastica, Aurora si era diplomata lo scorso anno nella sede di Fondi, mentre il ragazzo frequentava la sede distaccata di Santi Cosma e Damiano. Un dettaglio che aggiunge un ulteriore tassello al profilo di una giovane la cui storia resta, per molti aspetti, ancora da chiarire.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
Whatsapp
Redazione
Condividi con un amico