L’Associazione Mondragone Bene Comune (Ambc) torna a puntare i riflettori su presunte incompatibilità e conflitti di interesse che, a suo avviso, graverebbero sull’amministrazione comunale. Il tema è già stato affrontato in passato dall’associazione in merito a consiglieri comunali retribuiti da enti o aziende partecipati dal Comune e a consiglieri che ricoprono contemporaneamente incarichi in Consorzi.
Stavolta l’attenzione si concentra sulla presenza, durante un sopralluogo presso uno stabilimento balneare oggetto di un’ordinanza di sgombero, demolizione e ripristino (Registro Generale n. 138 del 28 luglio 2025), del vice comandante della Capitaneria di Porto/Ufficio Locale Marittimo di Mondragone, che rivesterebbe anche il ruolo di consigliere comunale della maggioranza guidata dal sindaco Lavanga.
L’associazione cita l’articolo 60, comma 1, numero 2, del decreto legislativo 267/2000, che prevede la non eleggibilità alla carica di consigliere comunale, nel territorio in cui esercitano le loro funzioni, dei funzionari di pubblica sicurezza. Pur precisando che un vicecomandante della Capitaneria non rientra pienamente in questa definizione, l’Ambc sottolinea come le attività di polizia marittima e di sicurezza possano sovrapporsi a quelle di pubblica sicurezza, configurando potenziali situazioni di conflitto di interesse. Il verbale del sopralluogo, a detta dell’associazione, ne sarebbe un esempio.
L’Ambc riferisce che la questione è già seguita dal consigliere comunale Carlo Federico del Movimento Mondragone Attiva. Ma, sostiene l’associazione, dovrebbero essere soprattutto la maggioranza di governo e gli organi di vigilanza a verificare se si configuri un eventuale caso di incompatibilità ai sensi del Tuel, “per fugare ogni perplessità e ogni dubbio, anche per evitare che l’importante azione pubblica svolta dal soggetto in questione possa essere velata da incertezze”. Sul piano dell’opportunità, aggiunge l’Ambc, “a fare il sopralluogo c’era anche il comandante, quindi del vice potevamo anche fare a meno”.
L’associazione, infine, ricorda che ammontano a 7 milioni di euro le risorse stanziate dal Ministero dell’Interno per potenziare la videosorveglianza nei Comuni campani più esposti a fenomeni di illegalità e degrado, cui si aggiungono ulteriori 950mila euro della Regione. “Speriamo che il nostro Comune si attivi immediatamente”, conclude l’Ambc.