Napoli, allarme carceri: Oliviero alla giornata nazionale di mobilitazione a Poggioreale

di Redazione

Napoli – «Non c’è più tempo! Bisogna fermare la strage di vite e di diritti nelle carceri italiane». È il titolo forte scelto dalla Conferenza Nazionale dei Garanti territoriali delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale per la Giornata nazionale di mobilitazione e sensibilizzazione, celebrata oggi in contemporanea in numerose città italiane.

A Napoli, il presidente del Consiglio Regionale della Campania, Gennaro Oliviero, ha preso parte all’iniziativa con una visita alla casa circondariale di Poggioreale, una delle strutture più colpite dal sovraffollamento e dalla carenza di personale. Accanto a lui il Garante regionale dei detenuti Samuele Ciambriello, portavoce della Conferenza dei Garanti, il Garante comunale di Napoli, don Tonino Palmese, e il consigliere regionale Pasquale Di Fenza. Dopo il sopralluogo, la delegazione si è spostata all’esterno del Palazzo di Giustizia per una conferenza stampa.

Un’emergenza fuori controllo – Per Oliviero «occorre un provvedimento d’urgenza per alleggerire la pressione umana all’interno delle carceri italiane. In molte strutture è presente una grave sproporzione tra il numero di detenuti e il personale penitenziario in servizio. È una situazione insostenibile che mette a dura prova i detenuti e gli stessi agenti». Il presidente ha voluto sottolineare la professionalità e la dedizione degli operatori penitenziari, ma ha ribadito che non possono essere lasciati soli ad affrontare un sistema ormai al collasso.

Carcere come amplificatore del disagio – «Se mancano strumenti e strutture, presidi sanitari, sostegno psicologico e attenzione umana – ha sottolineato Oliviero – il carcere diventa un amplificatore del disagio. E se oggi in carcere ci sono persone con gravi patologie psichiatriche, o tossicodipendenti, vuol dire che di fatto non si sta dando una soluzione ad una circostanza che meriterebbe un’attenzione diversa. Questo è inaccettabile. Serve un’assunzione di responsabilità trasversale e urgente».

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