Alvignano, la Cassazione assolve i Ponticorvo: nessuna violazione dei sigilli sul latte in polvere

di Redazione

È definitiva l’assoluzione per Michele e Antonino Ponticorvo, imprenditori casertani di Alvignano, attivi da generazioni nel settore lattiero-caseario. La Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione di Roma, presieduta da Vito De Nicola, ha annullato senza rinvio la sentenza della Corte d’Appello di Napoli, che confermava la condanna a sei mesi di reclusione inflitta nei due precedenti gradi di giudizio.

La decisione della Suprema Corte accoglie integralmente il ricorso presentato dagli avvocati Raffaele Gaetano Crisileo e Gaetano Crisileo, difensori dei due imputati. I giudici di legittimità hanno ritenuto fondate le motivazioni della difesa, ribaltando così l’esito dei processi svoltisi dinanzi alla Terza Sezione Penale del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere e successivamente confermati in sede d’appello.

I fatti risalgono a un’indagine condotta dalla magistratura a seguito di un sopralluogo effettuato presso l’azienda Ponticorvo, in via Olivella ad Alvignano, dove ispettori dell’Asl, insieme al Nucleo dei Carabinieri Nas, contestarono la rimozione dei sigilli da una partita di 11mila chilogrammi di latte in polvere destinato all’alimentazione umana, che risultava trasferita ad altra società senza previa autorizzazione al dissequestro. All’epoca, Antonino Ponticorvo, quale legale rappresentante dell’azienda, e Michele Ponticorvo, in qualità di custode giudiziario, erano stati ritenuti responsabili del reato di concorso aggravato in violazione di sigilli, poiché il prodotto sequestrato non fu più rinvenuto durante l’ispezione.

Con il verdetto della Cassazione, però, cade ogni accusa: per i giudici supremi, le condizioni per la condanna non sussistevano. Si chiude così un lungo capitolo giudiziario per i due imprenditori casertani, che escono completamente scagionati da ogni addebito.

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