Napoli – Un trionfo di applausi ha accolto l’esecuzione de La Gloria di Primavera, la raffinata serenata a cinque voci composta nel 1716 da Alessandro Scarlatti, andata in scena nella sala del Conservatorio San Pietro a Majella, intitolata proprio al celebre compositore. A riportare in vita la brillante partitura barocca è stata l’Orchestra Nazionale Barocca dei Conservatori, composta da giovani talenti italiani e diretta con maestria dal maestro Ignazio Schifani, protagonista di una performance intensa e filologicamente impeccabile.
L’evento ha segnato il debutto del progetto celebrativo “300 Alessandro Scarlatti”, ideato per commemorare a Napoli il tricentenario della morte di uno dei più grandi musicisti della scuola napoletana. Un omaggio tanto artistico quanto identitario, che ha trovato nell’eleganza barocca della serenata scarlattiana la sua cornice ideale.
L’ensemble, reduce dagli applausi raccolti nei giorni precedenti al Teatro Massimo di Palermo e all’Opera di Roma, ha chiuso nel capoluogo partenopeo una mini tournée dedicata a riscoprire e valorizzare l’eredità del compositore, simbolo della Napoli musicale del XVIII secolo.
Il progetto “300 Alessandro Scarlatti” non si limita ai concerti: la rassegna prevede un fitto calendario di appuntamenti che spaziano da incontri tematici a mostre, fino a pubblicazioni editoriali, con l’obiettivo di rendere accessibile al grande pubblico la ricchezza dell’opera scarlattiana. A promuovere l’iniziativa è l’Associazione Alessandro Scarlatti, guidata dal dottor Oreste de Divitiis, con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Campania e del Comune di Napoli, che ha inserito la manifestazione nel cartellone di “Napoli Millenaria”, rassegna celebrativa dei 2500 anni di storia della città.
A firmare la direzione artistica del ciclo di concerti è Tommaso Rossi, profondo conoscitore del repertorio barocco, che ha voluto costruire un percorso musicale capace di restituire al pubblico lo splendore e la complessità dell’arte scarlattiana, tra rigore accademico e passione interpretativa. IN ALTO IL VIDEO