Una catena perfetta per drenare farmaci dal Servizio sanitario nazionale e spingerli nel mercato nero del doping: ricette intestate a pazienti ignari o inesistenti, somatropina prelevata legalmente e rivenduta a chi cercava scorciatoie nelle palestre. Così, nel Cosentino, i carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità, con il supporto del comando provinciale di Cosenza, hanno eseguito un’ordinanza di custodia ai domiciliari per il titolare di una parafarmacia e due body-builder, su richiesta della Procura di Castrovillari e su disposizione del giudice per le indagini preliminari.
L’indagine – Gli accertamenti, sviluppati dal Nas di Cosenza con attività tradizionali e intercettazioni, hanno ricostruito un circuito stabile: prescrizioni mediche attribuite a soggetti inesistenti o ignari, approvvigionamento di farmaci a base di somatropina e successiva commercializzazione illegale nel mondo del body building. Alla fase esecutiva hanno collaborato anche militari del comando provinciale e personale della Sezione di polizia giudiziaria e della Compagnia di Castrovillari della Guardia di finanza.
Le accuse – Ai tre indagati vengono contestati, a vario titolo, associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione, falso e truffa in danno del Servizio sanitario nazionale. Secondo la Procura, la rete avrebbe agito in concorso, sfruttando ricette “schermo” per drenare i farmaci dall’erogazione pubblica e immetterli nel canale clandestino. Il gip ha disposto gli arresti domiciliari per tutti e tre. Contestualmente è scattato anche un sequestro preventivo per un valore corrispondente al presunto danno erariale.
Il danno stimato – Sulla base della gravità indiziaria e del valore commerciale dei farmaci ricettati, l’illecito avrebbe provocato un pregiudizio per il Servizio sanitario nazionale quantificato in circa 1 milione e 200mila euro. IN ALTO IL VIDEO