San Cipriano d’Aversa, bene confiscato a Zagaria diventa incubatore di impresa: patto Agrorinasce-Aerospazio

di Redazione

Un complesso edilizio sottratto alla camorra si prepara a cambiare pelle. A San Cipriano d’Aversa (Caserta), nel bene confiscato alla famiglia Zagaria, in via don Salvatore Vitale, Agrorinasce e il Distretto Aerospaziale della Regione Campania (Dac) hanno firmato un protocollo d’intesa per avviare il primo incubatore di imprese sociali e giovanili in un bene confiscato in Italia: un passaggio che coniuga innovazione, formazione e sviluppo locale.

L’intesa – L’accordo prevede azioni condivise per promuovere attività formative, culturali e di ricerca nei settori aerospaziale e tecnologico; facilitare il trasferimento tecnologico verso le Pmi; sostenere la nascita di startup e imprese giovanili attraverso uno o più incubatori; formare giovani tecnici — con attenzione all’occupabilità dei soggetti svantaggiati — e piloti di droni per monitoraggio e sicurezza; realizzare un laboratorio di ricerca nel comparto elettronico; coinvolgere centri universitari e le aziende socie del Dac in progetti di formazione, tutoraggio e assistenza gestionale e finanziaria alle nuove imprese.

Formazione e ricerca – Partner accademico è il Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, impegnato in percorsi di formazione, tutoraggio e supporto alla creazione d’impresa. Da oggi al tavolo entra anche il Dac, con il suo network tecnologico regionale. Presentato il masterplan che trasformerà il complesso in un hub per imprese giovanili e sociali, grazie al progetto di Agrorinasce e del Comune di San Cipriano d’Aversa, finanziato dal Ministero dell’Interno (Poc Legalità 2014-2020).

Le opere previste – Le due ville “gemelle” diventeranno sede di un’agenzia per il lavoro giovanile e spazi di co-working per giovani professionisti; la villa principale ospiterà la nuova sede operativa di Agrorinasce con aule per la formazione e servizi alle imprese; saranno realizzati moduli/box per startup e imprese sociali e giovanili; gli spazi esterni saranno attrezzati con un campetto di calcetto — utilizzabile anche come area di addestramento per droni — e una piazza per l’accoglienza del pubblico; prevista inoltre una nuova viabilità interna con aree parcheggio.

Le voci – «Oggi è una giornata importante», ha dichiarato il sindaco di San Cipriano d’Aversa Vincenzo Caterino, «Presentare il progetto di rivalorizzazione di questo bene confiscato che verrà restituito alla comunità e restituirlo per quello che gli è stato tolto è fortemente simbolico. Spero e credo che questo progetto fungerà da volano per tutta la zona industriale, un’occasione importante di lavoro anche per i nostri giovani». «Il progetto c’è e a breve inizieranno i lavori», ha assicurato l’amministratore delegato di Agrorinasce Giovanni Allucci, che ha illustrato le slide di riqualificazione, «Siamo certi di poter fare un buon lavoro, abbiamo una prospettiva immediata».

«Un evento di particolare rilievo sia per le attività di Agrorinasce, sia per il territorio di San Cipriano d’Aversa», ha sottolineato la presidente di Agrorinasce Maria Antonietta Troncone, «La destinazione di un rilevante bene confiscato a Zagaria a finalità produttive, costituisce un ulteriore tassello alle attività di Agrorinasce, finora i beni confiscati sono stati destinati ad attività sociali e servizi estremamente utili per il territorio, oggi si pongono le basi per un’ulteriore diversificazione della destinazione dei beni confiscati. All’impresa mafiosa che qui lavorava nel settore delle costruzioni, si contrappone un’attività sana, di rilancio produttivo e di rilancio per l’intera comunità tesa a valorizzare imprese sociali e imprese giovanili. Un’attività che assume ancora maggior rilievo con la collaborazione del Dac nel settore tecnologico avanzato che è quello aerospaziale e quindi va a incrementare le possibilità di energie e risorse già avviate in questo campo. Non solo vi saranno attività produttive, ma anche di ricerca e di formazione, un connubio che arricchisce ulteriormente quest’area».

«A pochi chilometri da qui c’è un’eccellenza che è il Cira, di cui si sa poco, ma è l’unico posto al mondo in cui si possono fare teste su navicelle spaziali in condizioni estreme e non solo. La realtà aerospaziale in questa Regione è considerata una delle più avanzate d’Europa», ha ricordato il presidente del Dac, Luigi Carrino, «Noi oggi come Dac, società a partecipazione pubblico-privata cui partecipano cinque atenei, il Cnr, l’Enea, l’Inaf, trenta grandi imprese del territorio e 150 Pmi, rappresentiamo un sistema forte e all’avanguardia. Ci è sembrato importante mettere in sinergia questo potenziale con l’idea di collocare in questo territorio un’iniziativa che dia una prospettiva in più. Oggi festeggiamo anche un primato: per la prima volta in Italia un bene confiscato viene destinato a un’iniziativa in campo aeronautico e spaziale. Qui sorgerà anche un centro di eccellenza per l’utilizzo dei droni in campo civile e in particolare per la sorveglianza ambientale e la sicurezza, in collaborazione con il Rina».

«La giornata di oggi ha una valenza sia di tipo istituzionale sia di tipo tecnico», ha evidenziato Antonio De Lorenzo (Rina Services Spa), «È il vantaggio di un territorio che decide di dedicare la propria opera non solo alla salvaguardia dell’ambiente, ma anche alla riqualificazione di opere che provengono da situazioni discutibili e che oggi rappresentano un punto di rinascita e di riscoperta a sostegno dei giovani, che devono essere il motore trainante dell’ambito industriale campano. La scelta di far convergere beni confiscati verso ambiti più rappresentativi è uno degli elementi fondanti di Agrorinasce, anche in collaborazione con il DAC. Il nostro impegno è alimentare azioni di ricerca, sviluppo e nuova imprenditoria, soprattutto di ripresa territoriale». «Le sensazioni che ho oggi sono di grande soddisfazione», ha commentato Bruno D’Urso, già magistrato, «I beni confiscati sono uno dei punti di criticità del nostro fare giustizia e diffondere la legalità. Qui, i progetti di riuso e rivalorizzazione sono vincenti. Viva questo nuovo risultato raggiunto oggi».

A chiudere, l’assessore regionale alla Sicurezza, Legalità e Immigrazione Mario Morcone: «Abbiamo bisogno di restituire alla comunità la qualità dell’impegno nel creare lavoro, la qualità dell’impegno nello sviluppo economico con i progetti che Agrorinasce d’intesa con i Comuni sta portando avanti. Il settore aerospaziale è di grandissimo livello tecnologico e formativo: il nostro modus operandi è fare sistema tra Comuni e Regione senza interferire con la progettazione dei sindaci, ma supportandoli per realizzare i progetti. La Campania è la Regione più avanti di tutte nella cultura di rivalorizzazione e riuso dei beni confiscati. Oggi è una bellissima giornata, perché in questa parte di Regione c’è una grande, concreta azione di riscatto rispetto alla criminalità e ci sono valori condivisi. Chiudo con l’auspicio che il nuovo ente regionale, indipendentemente da chi sarà, colga la grandissima opportunità che la Campania ha nel riuso e nella rivalorizzazione dei beni confiscati».

All’evento hanno preso parte, in rappresentanza, la questura di Caserta, il comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri e il comando provinciale della Guardia di finanza. Il coffee break è stato curato dalla cooperativa sociale Davar. SOTTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA

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