Una strada buia che si apre a imboscata: pietre e mattoni piovono sulla Rieti-Terni, il parabrezza esplode, il pullman sobbalza, le urla si mescolano al rumore del vetro. Alla fine, un uomo non c’è più. È Raffaele Marianella, secondo autista del bus dei tifosi del Pistoia Basket, colpito a morte durante il rientro in Toscana dopo la gara di Serie A2 a Rieti, nella serata di domenica 19 ottobre.
L’inchiesta – Il procuratore capo di Rieti, Paolo Auriemma, ha aperto un fascicolo per omicidio volontario, al momento contro ignoti. Confermando ad Ansa l’avvio dell’indagine, Auriemma ha spiegato che le verifiche puntano a individuare chi ha lanciato pietre e mattoni contro il mezzo. Alla domanda se gli aggressori possano essere riconducibili a un gruppo di tifosi della Sebastiani Rieti, ha risposto: “Dovrebbe essere così”. Le indagini sono in corso per definire la dinamica e le responsabilità.
La dinamica ricostruita – Il pullman con quarantacinque tifosi pistoiesi aveva appena lasciato il palazzetto quando, nei pressi di Contigliano, alcune persone sarebbero sbucate da un terreno adiacente lanciando sassi verso la parte anteriore del mezzo. Uno dei colpi ha centrato l’area frontale: Raffaele Marianella, sessantacinque anni, romano residente a Firenze, da pochi mesi in servizio con la società di trasporti Jimmy Travel (Osmannoro, Firenze), viaggiava accanto al collega alla guida. È morto in seguito all’assalto.
Le reazioni – Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha parlato di “violenza inaccettabile”. “Non si può morire così, mentre si torna a casa dopo una partita di basket. Questi delinquenti non potranno mai essere definiti tifosi”, ha scritto il ministro per lo Sport, Andrea Abodi. Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha condannato il “gesto criminale”, esprimendo cordoglio alla famiglia della vittima.
La voce dei tifosi – “Siamo sconvolti per quanto accaduto ieri sera. Le scene strazianti che abbiamo vissuto ci hanno lasciato completamente senza parole. In questo momento, tutti i nostri pensieri vanno alla famiglia di Raffaele. Esprimiamo ai suoi cari le più profonde condoglianze per questa morte così terribilmente ingiusta. Cogliamo l’occasione per ringraziare il Pistoia Basket e soprattutto la Sebastiani Rieti e il presidente Pietropaoli per l’assistenza che ci hanno fornito”. Così su Facebook Baraonda Biancorossa, il gruppo dei tifosi pistoiesi che viaggiava sul pullman colpito.
La posizione dei club – “Quanto accaduto stasera al termine della gara contro la Estra Pistoia ci lascia sgomenti. Il pullman che trasportava i tifosi ospiti, sulla strada del rientro, ha subito un atto inqualificabile, in quanto vittima di una sassaiola che ha causato il decesso di un autista del pullman stesso. La Sebastiani si dissocia completamente da quanto accaduto ed esprime il più sincero cordoglio e la propria vicinanza alla famiglia dell’autista tragicamente scomparso. Si tratta di un fatto gravissimo sul quale gli inquirenti, dei quali abbiamo piena fiducia, faranno luce. Ci troviamo a parlare di fatti che nulla hanno a che vedere con lo sport, e totalmente distanti dai valori che ogni giorno, come club, cerchiamo di portare avanti”. È la nota della Sebastiani Basket Rieti.
La Federbasket – “La Federazione Italiana Pallacanestro esprime le sue più sentite ed addolorate condoglianze alla famiglia della vittima dell’insensato atto compiuto ai danni del bus che trasportava i tifosi di Pistoia di ritorno dalla trasferta di Rieti. La Fip seguirà con la massima attenzione gli sviluppi giudiziari della vicenda per assumere eventuali conseguenti provvedimenti”. È quanto si legge nella nota federale.
Chi era la vittima – Raffaele Marianella aveva sessantacinque anni e pochi mesi alla pensione. Originario di Roma, residente a Firenze, era il secondo autista del bus dell’Estra Pistoia diretto verso Terni con a bordo quarantacinque tifosi. “Ti terrò sempre nel mio cuore”. Così la figlia Federica Marianella su Instagram dopo la morte del padre.