Un sistema parallelo e sommerso che bypassava le reti ufficiali dello Stato, alimentando flussi illeciti di denaro e attività criminali collaterali: è quanto emerso dall’operazione congiunta condotta da Polizia di Stato e Guardia di Finanza in diversi Comuni dell’agro aversano, nell’ambito delle decisioni assunte in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.
Apparecchi truccati e cambiamonete illegali – L’azione coordinata ha coinvolto nove esercizi pubblici tra bar, sale slot e centri scommesse, dove sono stati sequestrati complessivamente 32 dispositivi elettronici. Ventisei di questi erano slot-machine non collegate alla rete telematica dei Monopoli di Stato, quindi illegali. Altri sei erano cambia monete utilizzati per alimentare il circuito fraudolento, costruito su base economica opaca.
Denunce e sanzioni – Quattro soggetti sono stati denunciati a vario titolo per reati che spaziano dal gioco d’azzardo alla truffa, fino alla ricettazione. Un dato che conferma come dietro la gestione irregolare di apparecchiature da intrattenimento si nascondano spesso dinamiche criminali più ampie. Le forze dell’ordine hanno anche elevato undici sanzioni amministrative, per un importo complessivo di circa 40mila euro, andando a colpire direttamente il profitto degli operatori coinvolti.
Contrasto alle economie sommerse – L’operazione rappresenta un nuovo tassello nel piano di contrasto alle distorsioni del gioco legale, settore che, se non regolato, si presta a infiltrazioni, evasione e riciclaggio. Le autorità hanno annunciato che i controlli proseguiranno anche nei prossimi mesi, con particolare attenzione alle aree segnalate per presunte irregolarità. L’obiettivo è duplice: tutelare l’ordine pubblico e proteggere il gettito erariale, recuperando trasparenza e legalità in un comparto strategico.