Una vera e propria chiamata collettiva alla responsabilità civile, istituzionale e morale: a Roma, nella sala stampa della Camera dei Deputati, sei Comuni della “Terra dei Fuochi” hanno portato la voce di un territorio che rifiuta la rassegnazione e reclama giustizia ambientale. Così è stata presentata la prima edizione del Festival dell’Ambiente, in programma dal 6 all’8 giugno nei Comuni di Succivo, Gricignano di Aversa, Cesa, Orta di Atella, Sant’Arpino e Carinaro.
La conferenza, moderata dal giornalista Antonio Taglialatela, direttore di Pupia.tv, ha dato forma pubblica a un impegno politico, sociale e culturale, nato in risposta alla storica sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che ha condannato l’Italia per l’inadeguatezza delle misure nella gestione del disastro ambientale. Dalla voce dei sindaci e dei rappresentanti istituzionali, è emerso un messaggio unitario: basta promesse, è tempo di risposte concrete, di fondi, di strumenti, di leggi adeguate. E soprattutto di un impegno trasversale, che unisca territori, istituzioni, scuole e cittadinanza.
Il Festival dell’Ambiente si presenta come un momento collettivo di riflessione e azione: una tre giorni diffusa tra i sei Comuni, con eventi pubblici, attività educative, incontri con esperti e momenti di comunità, pensati per riaffermare un principio condiviso: “L’ambiente non ha confini politici: tutelarlo è un dovere di tutti”. Tra i presenti, i sindaci Salvatore Papa (Succivo), Vittorio Lettieri (Gricignano di Aversa), Enzo Guida (Cesa), Antonino Santillo (Orta di Atella), Annamaria Dell’Aprovitola (Carinaro), e la vicesindaca di Sant’Arpino e consigliera provinciale Speranza Belardo e Gennaro Serra, assessore all’Ambiente del Comune di Succivo, tra i promotori del Festival, che ha aperto i lavori illustrando obiettivi e visione dell’iniziativa: «Vogliamo che questo Festival sia una voce collettiva e permanente. Non è solo un evento, ma l’inizio di un percorso. Abbiamo bisogno di risposte istituzionali, ma anche di un nuovo senso civico. Dobbiamo rendere i cittadini protagonisti del cambiamento, a partire dai bambini e dalle scuole, perché la cultura ambientale non si impone: si costruisce insieme». Serra ha poi sottolineato come la tre giorni rappresenti «una chiamata all’impegno quotidiano, che non finisce l’8 giugno, ma si radica nei territori e diventa stile di amministrazione, di comunità e di futuro». Insieme a Serra i colleghi assessori all’Ambiente dei rispettivi comuni: Francesca Tessitore (Gricignano), Nicola Esposito (Carinaro), Gaetano Lavino (Sant’Arpino), Alfonso Marrandino (Cesa), Pasquale Pellino (Orta).
Ogni primo cittadino ha portato la propria testimonianza, con toni appassionati e proposte concrete. Dell’Aprovitola ha indicato la via della concretezza amministrativa: un Osservatorio ambientale intercomunale, una piattaforma pubblica digitale per monitorare in tempo reale le bonifiche, l’introduzione di educazione ambientale strutturata nelle scuole e la creazione di un nucleo interforze per il contrasto agli sversamenti illegali. Belardo ha parlato della necessità di costruire una cultura del rispetto ambientale fin dalla scuola: «Se i bambini non fanno la raccolta differenziata in classe, è perché non la fanno a casa. Bisogna partire dalle piccole cose, altrimenti restiamo fermi ai proclami». Un appello vibrante dal sindaco Papa: «La Terra dei Fuochi ha trasformato amici, parenti, figli in pazienti oncologici. Basta. Il nostro territorio ha già dato. Ora merita di diventare un laboratorio di rinascita ambientale». E ha invocato più risorse per i Comuni e più poteri per il Commissario alla Terra dei Fuochi. Lettieri ha usato parole forti e dirette: «Non siamo più liberi di vivere. I nostri cittadini non possono neanche tenere le finestre aperte la sera. Chiediamo strumenti, uomini, mezzi. Basta essere lasciati soli». Ha ricordato la battaglia contro il biodigestore e rilanciato la necessità di una legge regionale sui miasmi, come già esiste in altre regioni.
Santillo ha scosso l’aula: «Nel nostro territorio si festeggia per una chemio che ha dato tregua. Ma è questo il futuro che vogliamo? Vogliamo tornare a fare festa per un compleanno, non per una sospensione del dolore», chiedendo una norma speciale per la Terra dei Fuochi e fondi strutturali dedicati. Guida ha posto l’accento sulla necessità di «una legge per dare poteri di polizia giudiziaria all’Esercito nei territori della Terra dei Fuochi» poiché, ha sottolineato, «non bastano le buone pratiche se non possiamo reprimere gli atti criminali. L’educazione da sola non basta».
Significativa la partecipazione dei parlamentari Sergio Costa (vicepresidente della Camera), Stefano Graziano, Enrica Alifano, Annarita Patriarca e Agostino Santillo. Tutti hanno riconosciuto la gravità della situazione e la necessità di una mobilitazione istituzionale trasversale. Costa, già ministro dell’Ambiente e generale dei Carabinieri Forestali, ha esortato i sindaci a fare massa critica: «Più Comuni uniti, più forza politica. Avete portato proposte, non solo denunce. E questo fa la differenza. Facciamone un percorso permanente, con risultati concreti a livello regionale e nazionale». Santillo ha ricordato che già nel 2015 fu tra i promotori della legge sugli eco-reati: «Abbiamo bisogno di soldi veri, stanziamenti veri, per bonificare e ripartire. Basta voltarsi dall’altra parte. Lo Stato è obbligato a intervenire dopo la condanna della Corte Europea». Graziano ha poi evocato la storica introduzione del termine “Terra dei Fuochi” in Parlamento: «Era il 2008. Da allora molto è stato fatto, ma ancora non basta. La battaglia è culturale, prima ancora che politica». Alifano ha sottolineato la bellezza tradita di un territorio straordinario: «L’ambiente deve essere al centro dell’educazione, delle politiche, delle priorità. Dobbiamo recuperare un ascolto reale del territorio». Mentre Patriarca ha ribadito la disponibilità del Governo a collaborare: «Su questi temi non ci sono steccati. Quando si parla di salute e ambiente, le appartenenze si superano. Il nostro è un impegno senza se e senza ma».
Presenti, tra gli altri, i rappresentanti delle aziende di igiene urbana “Esi Ecologia Servizi Italia Srl”, “Econova Ecoffice” e “DM Technology”. Elpidio D’Errico, amministratore della Esi, ha ribadito il ruolo delle aziende responsabili nella diffusione della cultura ambientale, in particolare tra i più giovani. «Non chiediamo scorciatoie, ma collaborazione. Educazione, legalità, rispetto: tutto comincia dalla scuola dove le nostre campagne di sensibilizzazione mirano a generare la consapevolezza già nei più giovani». E proprio dal mondo della scuola è giunto, con semplicità e forza, l’intervento di Sofia Lampitelli, allieva della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo di Succivo: «Un festival dedicato all’ambiente è un’occasione preziosa per sensibilizzare grandi e piccoli sul rispetto della natura. L’ambiente è la nostra casa. Proteggiamola tutti, insieme».
IL PROGRAMMA – Si parte venerdì 6 giugno, alle ore 18, presso l’Ex Municipio di Atella di Napoli, in via Martiri Atellani, a Sant’Arpino, con la cerimonia di inaugurazione e il convegno pubblico dal titolo “La Terra dei Fuochi, un territorio al centro di un riscatto”. Previsti gli interventi di figure di primo piano del panorama nazionale ed europeo: Antonio Decaro, presidente della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo; il generale Giuseppe Vadalà, commissario di Governo sulla Terra dei Fuochi; il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin; Sergio Costa, vicepresidente della Camera; il vescovo di Aversa Angelo Spinillo; il vicepresidente della Regione Campania e delegato all’Ambiente Fulvio Bonavitacola; il prefetto di Caserta Lucia Volpe; il colonnello Romano Ventura, comandante del raggruppamento Campania 2 dell’Esercito – Comando Terra dei Fuochi; l’attivista ambientale Alessandro Cannavacciuolo, ricorrente alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo; i sindaci e gli assessori dei Comuni promotori, i dirigenti scolastici e i rappresentanti delle associazioni laiche, religiose e della società civile.
Sabato 7 giugno, a partire dalle ore 10.30, l’evento si diffonderà sui territori con la Giornata Ecologica, intitolata “La raccolta del rifiuto sia l’anello di congiunzione tra gli uomini verso il riscatto del territorio”. In tutti e sei i Comuni promotori, cittadini, associazioni, scuole, Protezione Civile, Polizia Municipale e operatori del servizio rifiuti saranno impegnati in attività di raccolta dei rifiuti abbandonati nei parchi, lungo le strade e nelle aree pubbliche, per lanciare un segnale concreto e comunitario di cura del territorio.
La chiusura sarà affidata a una giornata di festa e consapevolezza. Domenica 8 giugno, al Casale di Teverolaccio, a Succivo, si comincerà alle ore 9.30 con l’apertura della Mostra sull’Ambiente, con le opere realizzate dagli studenti delle scuole medie. Alle 10.30 si terranno i laboratori ecologici rivolti ai bambini della scuola dell’infanzia e primaria, a cura delle associazioni locali. Nel pomeriggio, alle ore 17, si svolgerà la premiazione delle migliori opere esposte, seguita, alle 20, da uno spettacolo comico e, alle 21.30, da un momento musicale conclusivo. Tre giorni per trasformare parole e dolore in impegno e speranza. Perché solo con la partecipazione di tutti la Terra dei Fuochi può diventare davvero una Terra di Rinascita. IN ALTO IL VIDEO DELLA PRESENTAZIONE ALLA CAMERA, SOTTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA