Napoli – Non è più uno strumento per pochi né un sentiero riservato ai grandi capitali. L’arbitrato, in particolare quello promosso dalla Camera Arbitrale di Milano (Cam), si dimostra una valida e accessibile alternativa al giudizio ordinario. A sfatare uno dei luoghi comuni più radicati sulla risoluzione delle controversie è una ricerca condotta dalla Sda Bocconi School of Management, che ha preso in esame 345 procedimenti arbitrali depositati alla Cam tra il 2019 e il 2021. I risultati dell’analisi sono stati illustrati nella sede della Camera di Commercio di Napoli da Alberto Grando, ordinario dell’Università Bocconi e coordinatore del gruppo di ricerca, nel corso della tavola rotonda dal titolo “Arbitrato, ma quanto mi costi?”, ospitata nel Salone delle Grida.
Ad aprire i lavori Ciro Fiola, presidente della Camera di Commercio partenopea, insieme alle segretarie generali Ilaria Desiderio (Napoli) ed Elena Vasco (Milano), che hanno sottolineato il valore dell’incontro come momento di confronto tra realtà istituzionali, giuridiche ed economiche. Sul palco si sono alternati numerosi esperti del settore per approfondire gli aspetti pratici e le potenzialità dello strumento arbitrale. Tra questi, Stefano Azzali, direttore generale della Camera Arbitrale di Milano, ha evidenziato come “l’arbitrato non sia più un’opzione elitaria, ma una scelta competitiva anche in termini di costi e tempi”.
A ribadire il concetto Dino Falconio, notaio e componente della Corte Arbitrale della Camera di Commercio di Napoli, insieme a Alessandra Sardu, presidente della Camera Arbitrale dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, e Enrico Giliberti, avvocato ed ex presidente del Consiglio Arbitrale della Cam. Un contributo importante è giunto anche da Vincenzo Moretta, presidente della Fondazione Odcec Napoli, da Roberto Vona, professore ordinario all’Università degli Studi di Napoli Federico II, e da Fausto Zuccarelli, presidente della Corte Arbitrale della Camera di Commercio di Napoli.
I relatori hanno condiviso dati ed esperienze, chiarendo come l’arbitrato rappresenti non solo una soluzione più snella e veloce per le controversie commerciali e civili, ma anche un meccanismo potenzialmente meno oneroso, sfatando così il mito che lo vuole riservato solo a chi può permettersi lunghi e costosi procedimenti. Un messaggio chiaro, quello che arriva da Napoli: per chi cerca giustizia, oggi l’arbitrato non è più un privilegio, ma una reale opportunità. IN ALTO IL VIDEO