Caserta – Un’ode al coraggio delle madri e alla forza della resilienza animerà l’appuntamento in programma giovedì 22 maggio all’Istituto “Giordani” di Caserta, dove si terrà l’incontro “Mamme Coraggio”, occasione speciale dedicata agli studenti e aperta alla cittadinanza.
L’iniziativa nasce in concomitanza con la presentazione del libro “Nero su Bianco”, scritto da Maria Luisa Ventriglia, madre di Gianluca Sgueglia e presidente dell’associazione di volontariato dedicata al figlio. Un volume carico di emozione e significato, giunto alla sua terza ristampa, che diventa voce di chi ha saputo trasformare un dolore indicibile in impegno civico, con l’obiettivo di trasmettere ai più giovani un messaggio di amore, memoria e rinascita.
L’incontro si aprirà con i saluti istituzionali del sindaco di Casagiove, Giuseppe Vozza, e della dirigente scolastica e presidente del Comitato Pari Opportunità di Caserta, Antonella Serpico, testimoni della vicinanza delle istituzioni a iniziative che promuovono valori fondamentali come la famiglia, la solidarietà e la partecipazione attiva alla vita sociale. Il cuore dell’evento sarà animato da un dialogo intenso e coinvolgente tra l’autrice e la sociologa Carmen De Rosa, volto a esplorare le sfaccettature del vissuto narrato e il percorso che ha condotto la Ventriglia a rendere la sua storia un punto di riferimento per tante famiglie.
Tra gli interventi previsti, spiccano quelli della psicoterapeuta Caterina Soletti, della comunicatrice Barbara Pacilio, e di Antonio Sgueglia, fratello di Gianluca, che offrirà agli studenti uno sguardo autentico sul senso di condivisione, di famiglia e sull’importanza di preservare il ricordo. Non mancherà il contributo diretto degli alunni del Giordani, protagonisti di letture tratte dal libro, che daranno voce alle parole dell’autrice in un momento di partecipazione attiva e consapevole.
A chiudere la mattinata sarà don Antonello Giannotti, con un messaggio di riflessione e speranza, per invitare tutti, giovani e adulti, a guardare oltre il dolore e a riscoprire nella fragilità la possibilità di una nuova luce.