Il Covid ha “svuotato” Betlemme di pellegrini: il racconto del sindaco Salman all’avvocato Crisileo

di Redazione

La «capitale religiosa» della Palestina vive una profonda crisi economica. Nelle parole del sindaco di Betlemme, Anton Salman, cittadino onorario di Ruviano (Caserta), il quadro di quello che sta accadendo. Nel suo incontro di oggi a Betlemme, con il suo amico avvocato Raffaele Crisileo (insieme nella foto), legati tra loro da anni da un vecchio vincolo di amicizia, i due cittadini onorari di Ruviano e di Assisi, ha raccontato le conseguenze dell’arrivo della pandemia che ha svuotato la città della presenza dei pellegrini. I negozi degli artigiani locali sono chiusi e la via principale di Betlemme è ancora vuota. – continua sotto –

«Sono due anni che il coronavirus è entrato nella città, ma ora piano piano tutto speriamo che rientri. – ha detto ancora il sindaco – Nel passato noi abbiamo dovuto imporre restrizioni per contenere la pandemia. È una storia, la nostra, come quella di tante altre città del mondo, ma i danni che ne sono derivati sono di portata immensa in Palestina. Per due anni gli arrivi dei pellegrini si sono completamente fermati. Complessivamente le perdite del settore turismo in Palestina hanno superato i trecento milioni di dollari.

«In questo momento stiamo ancora affrontando il fallimento della nostra economia. – ha affermato Anton Salman – Una delle fonti più importanti di reddito per Betlemme è il turismo e la nostra città ha risentito fortemente del suo blocco. Moltissime persone sono disoccupate e le imprese legate al turismo sono chiuse». Ognuno di loro vive nell’angoscia, ma il settore turistico deve riprendersi al piu’ presto. Questo è l’auspicio. Betlemme, già sofferente a causa di motivi politici, stava vivendo – prima della pandemia – un momento di ottimismo (con la costruzione di nuovi alberghi e nuove strutture) che si è fermato per due anni. «Da parte nostra non possiamo offrire alla comunità nessun supporto economico. – ha affermato il sindaco – Anche il nostro Comune sta affrontando forti difficoltà: la gente non riesce a pagare le tasse. Il nostro dovere verso la cittadinanza continua, sapendo che abbiamo una responsabilità più gravosa di prima».

«Adesso incominciamo a ricevere i primi e pochissimi pellegrini, anche se sappiamo che ci vuole del tempo per tornare alla vita normale. Anton Salman, cristiano come è consuetudine che sia ogni sindaco di Betlemme, ha detto ancora: «Bisogna rendersi conto che vanno rispettate le regole. Dobbiamo proteggere la nostra comunità». «Negli anni trascorsi dall’inizio del mio mandato ho incontrato tanti politici “ci tiene a precisare. Sono due anni che nessuno però è riuscito a fare visita a Betlemme, ma l’auspicio è che adesso ritorniamo alla normalità. «Betlemme è la città della Natività e spero che presto la gente possa tornare a visitare la nostra città ed i Luoghi Santi. Il sostegno dei visitatori ci aiuterà ad affrontare le nostre sfide quotidiane e ci darà un grande sostegno economico». – continua sotto –

È un quadro drammatico quello che emerge dalle parole del sindaco Salman dette all’avvocato Crisileo: «Basta camminare nelle strade della città – spiega ancora – per rendersi conto di quanto siano serie le difficoltà che i palestinesi stiano attraversando. I negozi adiacenti alla Basilica sono vuoti e i gestori si recano al lavoro più in cerca di compagnia che di affari. Per ogni oggetto che non viene venduto, è una intera famiglia che va in crisi. Nella piazza di Betlemme le storie che si sentono sono solo di famiglie disperate. I francescani cercano di aiutare come possono e i palestinesi sperano che, essendosi oramai il mondo svegliato da questo brutto sogno, i pellegrini prendano coraggio e ritornino presto a far loro visita per alimentare la speranza di vita economica del loro popolo».

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