Teverola, primo verdetto su clan Picca-Di Martino: 5 condanne, 2 patteggiamenti e 3assoluzioni

di Redazione

Il quadro che emerge dall’aula è netto: cinque condanne, due patteggiamenti e tre assoluzioni. È l’esito, in primo grado, di uno dei quattro filoni processuali scaturiti dall’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli sul gruppo Picca-Di Martino di Teverola. La sentenza è stata pronunciata ieri dal Tribunale partenopeo e riguarda gli imputati che, non destinatari di decreto di giudizio immediato, hanno scelto il rito abbreviato.

Le pene inflitte – Il giudice Linda Comella ha condannato Biagio Benigno a due anni di reclusione per reati in materia di armi. Otto anni sono stati inflitti a Dario Giovanni Caserta, riconosciuto colpevole di associazione finalizzata allo spaccio di stupefacenti, con esclusione dell’aggravante mafiosa. Stessa pena per Carmine Di Tella, ritenuto responsabile di associazione mafiosa: per lui, in una fase precedente, il giudice per le indagini preliminari aveva respinto la richiesta di misura cautelare proprio sulla contestazione di mafia, valutazione ora superata dal Tribunale con l’affermazione di responsabilità. Otto anni anche per Lorenzo Griffo e nove per Rossano Spinosa, entrambi giudicati colpevoli di aver fatto parte dell’associazione finalizzata allo smercio di stupefacenti.

Assoluzioni e patteggiamenti – Assolto Bruno Frascarino, chiamato a rispondere di associazione finalizzata allo spaccio, così come Giuseppe Picca, imputato per trasferimento fraudolento di beni. Non colpevole per l’estorsione Nicola Di Martino, che resta però imputato per associazione mafiosa in un diverso procedimento. Ratificati, invece, i patteggiamenti concordati con la Procura da Raffaele Picca, Cira Picca e Alessio Arbolino, in relazione alla presunta attribuzione fittizia di un appartamento a Teverola: secondo l’Antimafia, l’immobile sarebbe stato intestato dal boss Aldo Picca (a processo con rito ordinario) per sottrarlo a un possibile provvedimento di confisca.

L’altro procedimento – A breve dovrebbe chiudersi un ulteriore filone con rito abbreviato per gli imputati destinatari di giudizio immediato: sono 25 persone, tra cui ancora Di Martino, per le quali la Dda ha complessivamente chiesto 337 anni di reclusione (leggi qui).

L’inchiesta – Secondo la Dda, il gruppo Picca-Di Martino, a partire dal 2021, avrebbe riattivato schemi e relazioni del passato, estorcendo operatori economici del territorio e orientando forniture e servizi: dalle slot machine alla vigilanza privata, fino alle onoranze funebri. Un sistema sostenuto da un traffico di droga e possesso di armi.

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