“Non è una questione di confini geografici, è la qualità del riciclato che deve fare la differenza”. Claudia Salvestrini, direttrice generale del Polieco, consorzio nazionale dei rifiuti dei beni in polietilene, interviene sulle istanze di tre associazioni della raccolta e del riciclo dei rifiuti plastici che chiedono, tra le misure da adottare a favore del loro comparto, di prevedere che gli obblighi di contenuto riciclato per tutti i prodotti fabbricati in Europa siano soddisfatti utilizzando materiali provenienti da rifiuti post-consumo raccolti e trattati in Europa. Un appello lanciato in vista della prossima pubblicazione del Pacchetto sull’Economia Circolare da parte del commissario Ue, Jessika Roswall.
“In un contesto di libero mercato – sottolinea Salvestrini – è impensabile che si possa andare in questa direzione, semmai si deve puntare soprattutto sulla qualità del riciclato, agendo con determinazione per contrastare la sleale concorrenza che deriva proprio da quei prodotti realizzati secondo standard bassi che, certamente, nella maggior parte dei casi provengono da paesi terzi ma che spesso arrivano anche da paesi europei che sono ancora molto indietro in termini di impiantistica nel settore del riciclo. Se si riesce a lavorare sulla tutela della qualità e a creare una barriera contro l’ingresso di prodotti che non rispettano i nostri standard, a beneficiarne non possono che essere quei riciclatori che hanno investito in impianti efficienti e innovativi”.
Da anni in prima linea contro il dumping ambientale che mette a grave rischio l’impresa del riciclo, Salvestrini ribadisce che “non si devono avere preclusioni verso il riciclato proveniente da Paesi extraeuropei ma è necessario che vengano applicate misure rigidissime per controllare la qualità dello stesso, puntando anche e soprattutto su certificazioni chiare e trasparenti, in grado di offrire le necessarie garanzie”. “La vera sfida – conclude la direttrice del Polieco – sta proprio in questo, poi di certo politiche che premino l’uso del riciclato e una concreta attuazione del Green public procurement rappresentano le altre azioni imprescindibili per aiutare il comparto del riciclo e dell’economia circolare”.

