Colpi mirati all’energia, guerra dell’informazione e minacce atomiche: nel giro di poche ore il conflitto in Ucraina ha sommato un nuovo attacco con droni a una grande raffineria russa nella regione di Volgograd, accuse incrociate su un possibile incidente alla centrale di Zaporizhzhia e annunci che rimettono i test nucleari al centro del dibattito internazionale.
Il fronte energetico – Lo Stato Maggiore di Kiev ha reso noto che i droni ucraini hanno colpito per la seconda volta in quasi tre mesi un’importante raffineria nella regione di Volgograd. Autorità russe non hanno confermato l’obiettivo industriale, ma il governatore locale ha parlato di un incendio in un impianto della zona.
Zaporizhzhia e la guerra delle narrative – Un documento dei servizi esteri russi, riportato dall’agenzia Tass, sostiene che l’Occidente si prepari ad attribuire al Cremlino la responsabilità di un possibile incidente alla centrale di Zaporizhzhia, arrivando a ipotizzare un “grande atto di sabotaggio” fino alla fusione del nocciolo. Nel testo si cita anche l’ong britannica Chatham House per presunte simulazioni sull’impatto radioattivo nelle aree controllate da Kiev e nei Paesi Ue confinanti.
La stretta delle sanzioni – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia, concentrato su energia ed elettronica. “Continuiamo a sincronizzare le sanzioni con i partner e da oggi entra in vigore in Ucraina il 19° pacchetto Ue”, ha scritto sui social, chiedendo anche una decisione definitiva sull’utilizzo dei beni russi congelati e ricordando la necessità di mantenere alta la pressione su commercio e finanza energetica di Mosca.
Giustizia di guerra – In Ucraina un tribunale ha condannato all’ergastolo il soldato russo Dmitry Kurashov, 27 anni, per l’uccisione a bruciapelo di un prigioniero di guerra ucraino a Pryiutne, nella regione di Zaporizhzhia, nel gennaio 2024. Il Servizio di sicurezza ucraino (Sbu) parla della prima sentenza di questo tipo: la vittima si era arresa dopo essere rimasta senza munizioni.
Attacchi e difese nei cieli – Dalla regione di Dnipropetrovsk arrivano notizie di otto feriti e incendi a Kamianske dopo un raid con droni russi. Danni segnalati anche a Nikopol e nella comunità di Pokrovska. Secondo le autorità locali, la difesa ucraina ha abbattuto 13 droni nella regione. Mosca, dal canto suo, riferisce di 75 droni ucraini neutralizzati in territorio russo nella notte, 49 dei quali nella sola regione di Volgograd.
La scossa Usa sul nucleare – Il presidente americano Donald Trump ha ribadito di aver ordinato al Dipartimento della Guerra di riprendere i test nucleari “su base paritaria” rispetto alle prove di altri Paesi. “Gli Stati Uniti possiedono più armi nucleari di qualsiasi altro Paese, grazie all’ammodernamento effettuato nel mio primo mandato”, ha scritto su Truth.
La capacità industriale dell’Alleanza – Dal forum dell’industria della difesa a Bucarest, il segretario generale della Nato Mark Rutte ha rivendicato un’inversione di tendenza sulla produzione di munizioni: nuove linee e ampliamenti in tutta l’Alleanza avrebbero colmato il gap con Mosca. Ora, ha aggiunto, occorre spingere sulla difesa aerea di alto livello e su intercettori di droni a basso costo: “La quantità è fondamentale”.

