Recale (Caserta) – Reduci da un’esperienza che sa di avventura e di futuro. Dieci studenti dell’Istituto comprensivo “Giovanni XXIII” di Recale, zaino in spalla, hanno varcato le porte dell’Andalusia per una settimana che difficilmente dimenticheranno. Dal 20 al 27 ottobre, i ragazzi sono stati ospiti dell’Istituto “Ave María San Cristóbal” di Granada, in Spagna, nell’ambito del Pnrr Erasmus+.
A rappresentare la scuola sono stati Tommaso Amoroso, Francesco Di Maio, Assia Iannotta, Giuseppe Lombardi, Marija Magnotta, Antonio Junior Ommeniello, Giuseppe Ommeniello, Luisa Orlando, Stefania Porfidia e Francesco Vivenzio, affiancati dalle docenti Luisa Fattore e Maria Rosaria Schiavo. A completare la delegazione, impegnati in attività di job shadowing, anche Consiglia Tagliafierro, Elvira Di Penta e il Dsga Ercole Di Rubbo.
Il progetto ha posto al centro la Dieta mediterranea, affrontata nelle attività didattiche condivise con i partner spagnoli. Ma, come vuole lo spirito Erasmus, l’apprendimento è proseguito fuori dalle aule: gli studenti sono stati accolti da famiglie del posto, vivendo un vero scambio culturale che si rinnoverà in primavera, quando saranno gli studenti spagnoli a essere ospitati a Recale. Le giornate di studio si sono alternate a visite ai luoghi simbolo dell’Andalusia: dall’imponente Alhambra, patrimonio Unesco, alla Cattedrale e alla Cappella Reale di Granada, dal Parque de las Ciencias fino a Malaga, dove i ragazzi hanno scoperto l’Alcazaba, la Cattedrale e la celebre spiaggia della Malagueta.
«Sono stati – ha commentato la dirigente scolastica Matrona De Matteis – giorni intensi, ricchi di incontri, scoperte e momenti di crescita personale e professionale. Il programma Erasmus rappresenta una straordinaria opportunità per aprire la mente, conoscere nuove culture e confrontarsi con modi diversi di vivere la scuola e l’apprendimento. Sono certa che ciascuno di loro porterà con sé non solo nuove competenze linguistiche e metodologiche, ma anche la consapevolezza di essere cittadini europei, parte di una comunità ampia e solidale».

