Siena, il corpo di Miriam Oliviero trovato vicino alla Torre del Mangia

di Redazione

Epilogo drammatico delle ricerche di Miriam Oliviero, la 24enne scomparsa da Monteroni d’Arbia martedì scorso. Il corpo senza vita della ragazza è stato individuato su un tetto vicino alla Torre del Mangia, nel centro storico di Siena. Carabinieri e Vigili del fuoco hanno delimitato l’area per consentire i rilievi, mentre la Procura ha avviato gli accertamenti per ricostruire le ultime ore della giovane.

Le indagini in corso – Sul posto è intervenuto il pm di turno, Valentina Magini, che ha effettuato un sopralluogo a palazzo pubblico insieme agli uomini dell’Arma. L’ispezione, durata circa un’ora, ha permesso di raccogliere i primi elementi utili a chiarire le cause del decesso. Al momento, nessuna pista è esclusa, nemmeno quella di un gesto volontario.

L’allarme e la geolocalizzazione – La scomparsa era stata segnalata il 29 ottobre, dopo che la famiglia non aveva più avuto notizie della ragazza. Gli investigatori avevano concentrato le ricerche nel centro cittadino, dove il suo cellulare risultava ancora attivo, muovendosi tra piazza del Campo e le vie circostanti. Il telefono continuava a squillare, ma senza mai ricevere risposta.

L’ultima telefonata e il turno mancato – Poco prima delle ore 14 di martedì, Miriam aveva chiamato la madre da Siena per chiederle come comportarsi in caso di ritardo al lavoro. Alle ore 15 avrebbe dovuto essere in servizio alla biblioteca comunale di Monteroni d’Arbia, ma non si è mai presentata. Da quel momento, il suo nome è entrato nella lista delle persone scomparse.

I dubbi della famiglia – Nelle ore di angoscia seguite alla scomparsa, i genitori avevano raccontato che la figlia non disponeva di denaro e non avrebbe potuto allontanarsi da sola: «Lei di sicuro non aveva assolutamente più un centesimo, quindi se si è allontanata, si è allontanata senza fare biglietti o con qualcuno», avevano detto, ipotizzando che «forse ha conosciuto qualcuno che, approfittando della sua fragilità, magari l’ha convinta a fare qualcosa che non era nelle sue intenzioni di partenza, che non era trattenersi a Siena».

Una vita riservata – La giovane viveva da sola a Monteroni d’Arbia, con un cane che non lasciava mai senza avvisare i genitori. Quando la famiglia è entrata nella sua abitazione, ha trovato l’animale ma non lei. Un dettaglio che ha rafforzato i timori di un allontanamento anomalo. Il fratello, in un’intervista, ha aggiunto: «Miriam non aveva amici. È questa la cosa più ingiusta».

Un enigma ancora aperto – Dopo giorni di ricerche incessanti da parte di carabinieri e protezione civile, la verità sulla morte di Miriamresta da chiarire. L’ultima traccia concreta è quella voce tranquilla al telefono, alle ore 13.50 di martedì: «Come faccio se ritardo al lavoro di una mezz’ora?». Poi, solo silenzio.

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