Gaza, tregua appesa a un filo tra nuovi raid e mosse diplomatiche

di Redazione

Le ore della tregua si sbriciolano sotto le bombe: aerei israeliani hanno colpito nord e sud della Striscia, mentre la Croce Rossa ha consegnato all’esercito due bare con i corpi di ostaggi uccisi e restituiti da Hamas nella zona centrale. Sullo sfondo, parole durissime e canali negoziali che provano a riaprirsi.

Nuovi raid e versioni in conflitto – Dopo aver annunciato in mattinata la ripresa del cessate il fuoco, l’esercito di Tel Aviv ha spiegato, citato da Haaretz, di aver colpito una “minaccia imminente”. La Difesa civile palestinese parla di oltre 100 morti, tra cui una quarantina di bambini. In conferenza stampa congiunta, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha mostrato il suo netto dissenso con il cancelliere Friedrich Merz, definendo quanto accade a Gaza “un genocidio”.

Vittime e distruzioni nella Striscia – Secondo l’agenzia Wafa, tre palestinesi sono stati uccisi venerdì in violazione del cessate il fuoco mentre le forze israeliane continuavano a colpire diverse aree. Tra le vittime, il giovane Hamdi Ahmad Al-Breim, morto quando un bombardamento ha centrato la sua abitazione nel quartiere di Musabbah, ad Abasan Al-Kabira, a est di Khan Younis; Mohammad Salem Qudeih, deceduto per le ferite riportate in un precedente attacco contro una tenda di sfollati ad Al-Mawasi; un terzo uomo è stato colpito a morte in via Al-Jalaa, nel centro di Gaza City. Nella notte, esplosioni hanno distrutto diverse abitazioni a est di Gaza City e di Khan Younis; unità navali israeliane hanno aperto il fuoco al largo della costa di Gaza City.

Il fronte nord con Hezbollah – Le Forze di difesa israeliane affermano di aver “colpito e ucciso” Ibrahim Muhammad Raslan, addetto alla manutenzione del movimento sciita libanese Hezbollah, nella zona di Kounine, nel sud del Libano. Secondo l’Idf, l’uomo “agiva per ripristinare infrastrutture terroristiche” e le attività dei miliziani costituivano “una minaccia per lo Stato di Israele e i suoi civili”, oltre a violare gli accordi tra Israele e Libano; l’esercito ribadisce che “continuerà a operare per rimuovere qualsiasi minaccia”.

Scossa ai vertici legali dell’Idf – La principale avvocatessa dell’esercito israeliano, la maggiore generale Yifat Tomer-Yerushalmi, ha annunciato le dimissioni, riconoscendo di aver approvato la divulgazione di un video di sorveglianza del centro di detenzione di Sde Teiman che mostrerebbe gravi maltrattamenti su un detenuto palestinese l’anno scorso. «L’avvocato generale militare si è dimesso, e giustamente», ha dichiarato il ministro della Difesa Israel Katz. «Chiunque diffonda accuse di violenza sessuale contro i soldati dell’Idf non è degno di indossare l’uniforme dell’esercito israeliano», ha aggiunto.

Il canale Usa con Hamas – Secondo Axios, gli Stati Uniti hanno proposto ai militanti di Hamas un passaggio sicuro dalle aree di Gaza controllate da Israele a quelle sotto il controllo del gruppo, proposta recapitata mercoledì tramite i mediatori di Egitto e Qatar per stabilizzare il cessate il fuoco.

La posizione italiana – Il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani, ospite di Dritto e rovescio su Rete Quattro, ha auspicato di trasformare il cessate il fuoco in una tregua e poi in pace. Ha annunciato «un’altra missione italiana a Gerusalemme da lunedì» per studiare come «essere protagonista di ricostruzione, pacificazione e costruzione di uno Stato palestinese», spiegando l’invio di quattro militari e «due-tre diplomatici per dare un contributo».

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