Rifiuti e decoro a Napoli, Ditto: “Dare colpa a turisti è un alibi troppo comodo”

di Redazione

“Che Napoli non sia in ottime condizioni di decoro è evidente, che la colpa sia del turista un alibi troppo comodo”. Lo sostiene Enrico Ditto, responsabile formazione e lavoro di Azione in Campania.  “La città è cambiata. Non in peggio, sia chiaro, e anche per quanto riguarda raccolta rifiuti, conferimento e differenziata ci sono indicatori e segnali molto positivi. Ma la città è cambiata e con essa la tipologia di problemi che si devono affrontare”, insiste Ditto.

Questi problemi quali sono? Secondo l’imprenditore: “Le nostre attuali turnazioni del personale, ad esempio, faticano a reggere l’enorme afflusso turistico. Nelle aree ad alta densità di visitatori, la frequenza della raccolta e della pulizia deve essere intensificata, specialmente nei momenti di punta, per prevenire l’accumulo di rifiuti e garantire un decoro minimo. Allo stesso tempo, la gentrificazione sta trasformando il tessuto sociale della città, con la progressiva sostituzione dei residenti storici con bed and breakfast e affittacamere, senza contare il proliferare di attività commerciali, bar e ristoranti. Questo ha cambiato la tipologia di rifiuti prodotti. I vecchi piani di raccolta, con lunghi intervalli tra i conferimenti differenziati, sono anacronistici”.

Insiste Ditto: “È necessario un piano specifico e concordato con gli imprenditori del settore turistico, i commercianti e i ristoratori per gestire in modo efficiente i rifiuti di prossimità prodotti da queste attività. Infine, per supportare questo nuovo modello, dobbiamo investire in infrastrutture moderne. Penso ad esempio a un piano per i cassonetti a scomparsa nelle zone chiave della città. Queste strutture non solo migliorerebbero il decoro urbano e il paesaggio, ma risolverebbero i problemi di spazio e di conferimento selvaggio che deturpano la nostra città. Se vogliamo essere una città all’avanguardia, dobbiamo pensare e agire in modo moderno, mentre tutto sembra essere fermo in tal senso”.

Ma il problema non riguarda solo il centro città, anzi. Proprio in periferia, dove i turisti non arrivano, giustificare la sporcizia con i flussi di visitatori diventa “insostenibile e ipocrita”, sottolinea Ditto. “Non si spiega perché un turista del centro debba impattare su quartieri periferici che già versano in condizioni di decoro indegne. L’altro giorno ero a Bagnoli, una zona destinata a ospitare eventi internazionali come la Coppa America. Ho trovato strade impraticabili e lerciume diffuso, indegno di una città che aspira a essere una capitale europea del turismo (tutta la città, non solo qualche salotto). È ora di smetterla con gli alibi e di affrontare il problema con serietà, con un piano strategico che tenga conto dei cambiamenti demografici e sociali in atto”.

“È imperativo – conclude Ditto – che l’amministrazione abbandoni le giustificazioni infondate e si concentri su soluzioni concrete per migliorare la pulizia e la raccolta urbana. Affrontare le sfide legate ai rifiuti richiede non un alibi, ma un piano strategico che affronti le inefficienze e si adatti a una città in continua evoluzione, garantendo dignità e decoro sia ai cittadini che ai visitatori”.

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