Mondragone, AMBC chiede una svolta pubblica nella gestione dei rifiuti

di Redazione

Mondragone (Caserta) – Cumuli d’immondizia agli angoli delle strade, cassonetti stracolmi, incendi di rifiuti e degrado diffuso anche nei mesi estivi: è questo il quadro denunciato dall’Associazione Mondragone Bene Comune, che torna a puntare il dito contro l’inefficienza del servizio di raccolta e la persistente incapacità dell’amministrazione comunale nel far rispettare le clausole contrattuali alle ditte incaricate.

“Anche questa estate 2025 – scrive l’associazione in una nota – è stata all’insegna della monnezza, come non si stanca mai di denunciare, con tanto di foto e video, l’amico Belli di Fratelli d’Italia”. Una città che, anche nei mesi caldi, si è presentata “lurida”, con una gestione dei rifiuti che, secondo Bene Comune, mostra “difficoltà ormai croniche” da parte della ditta incaricata, senza che da parte degli amministratori si registrino prese di posizione chiare. La critica non risparmia nemmeno l’azione repressiva verso i cittadini incivili: chi non rispetta i calendari di conferimento, chi incendia i rifiuti, chi evade la Tari o paga meno del dovuto. “Per tutti questi incivili, delinquenti ed evasori – si legge ancora – sono sempre pochi i controlli e sempre esigue le conseguenze rispetto ai danni che producono”.

“Serve gestione pubblica” – Secondo l’associazione, il problema non è solo legato alla ditta attuale, in proroga “immotivata”, ma affonda le radici in una lunga storia di inefficienze, scandali e interessi privati che da decenni ruotano intorno al ciclo dei rifiuti. “Se la qualità del servizio resta bassa, e i profitti delle ditte restano alti, perché quei profitti non dovrebbero andare ai cittadini, con una riduzione della Tari?”. Da qui la proposta: avviare un serio percorso per l’internalizzazione del servizio, riportando la gestione in mano pubblica. Un’idea che – secondo Ambc – potrebbe rappresentare una vera svolta, specie se accompagnata da un cambio di paradigma: ridurre alla fonte i rifiuti.

Verso la strategia “Rifiuti Zero” – L’associazione cita l’esperienza positiva di 337 Comuni italiani che hanno già adottato la strategia Rifiuti Zero, coinvolgendo oltre 7 milioni di abitanti. “Mentre altrove si progetta per prevenire i rifiuti, noi siamo costretti a conviverci in modo sempre più drammatico”. E torna l’ombra lunga del passato: “Dai tempi dello scandalo del CE4 e dell’ECO4, i rifiuti sono la nostra disperazione e la fortuna delle società che ci girano intorno”. A supporto di un possibile cambio di rotta, Bene Comune segnala anche il Vademecum messo a punto dall’associazione Zero Waste Italy, uno strumento operativo per valutare i sistemi comunali di gestione dei rifiuti e correggerne le inefficienze.

L’appello al consigliere Federico – L’associazione si rivolge direttamente al consigliere comunale Carlo Federico, del movimento Mondragone Attiva, affinché utilizzi questo strumento per un’analisi oggettiva dell’attuale gestione. “Potrebbe rappresentare la premessa per un cambiamento radicale”. Nel mirino finiscono infine le ultime due amministrazioni comunali, guidate dal “trio Zannini-Pacifico-Lavanga”:  “Sono responsabili – incalzano da Ambc – del dissesto finanziario della città e dell’ulteriore aggravarsi del problema rifiuti. Tra i tanti fallimenti, quello della gestione dei rifiuti è il più lampante e indiscutibile. È tempo di costruire un’alternativa. Non solo di nomi, ma di idee e di visione”.

In vista della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (Serr), in programma dal 22 al 30 novembre, l’associazione propone al consigliere Federico di promuovere iniziative pubbliche e, soprattutto, di elaborare una prima proposta concreta per una nuova gestione comunale del servizio. Un’alternativa, concludono, che “segni la fine della sciagura che da due lustri si è abbattuta su Mondragone”.

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