La strategia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti scuote l’assetto euro-atlantico e riaccende il dibattito sul ruolo dell’Europa nello scenario globale. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, commentando il documento diffuso da Washington, descrive un quadro che, a suo dire, era già scritto da tempo: il progressivo disimpegno americano dal sostegno militare gratuito garantito dal secondo dopoguerra. Un cambio di paradigma che, secondo il ministro, l’avvento di Donald Trump ha soltanto accelerato, rendendolo evidente a tutti.
La lettura del nuovo scenario – «La traiettoria della politica americana era evidente già prima dell’avvento di Trump che ha soltanto accelerato un percorso irreversibile. Gli Usa hanno in corso una competizione sempre più difficile, complessa e dura con la Cina e ogni loro atto, decisione, comportamento, deve essere letto in questo scenario. Trump ha semplicemente esplicitato che l’Ue gli serve poco o nulla in questa competizione», afferma Crosetto in un post su X. Secondo il ministro, «ogni decisione, ogni atto futuro sarà affrontato con un solo obiettivo: il rafforzamento degli Usa nella competizione con la Cina».
Un cambiamento annunciato – «Da 3 anni, in privato, incontri, riunioni dei ministri, interviste, dico ciò che ieri è stato codificato nella Strategia di Sicurezza Nazionale Usa e cioè che il rapporto con l’Ue sarebbe mutato e che le garanzie di difesa regalate dopo il ’45 sarebbero finite velocemente. Era chiaro, evidente», prosegue Crosetto, aggiungendo che la velocità della svolta è superiore alle attese: «Con una tempistica più accelerata di quella che temevo (pensavo concedessero 2/3 anni in più) è accaduto ciò che era previsto».
Il nodo sicurezza – Per il ministro, la conseguenza immediata per l’Europa è la necessità di assumersi responsabilità finora delegate a Washington. «La pessima notizia è che dovremmo (per me dovremo) pensare a ciò che finora ci avevano fornito, gratuitamente, i nostri alleati statunitensi: la sicurezza, la difesa e la deterrenza. Non parlo solo di quelle militari», scrive nel suo post. Crosetto sottolinea come, negli ultimi anni, l’Italia abbia cercato di diversificare i propri rapporti internazionali: «Per scelta politica in questi anni abbiamo costruito e consolidato una grande quantità di rapporti bilaterali con nazioni che ci possono aiutare nel percorso futuro (in Africa, Golfo, Asia, Sud America, Australia) per garantire e rafforzare la sicurezza economica, energetica e di approvvigionamenti strategici». Un percorso che, nelle intenzioni del ministro, vuole anche contribuire a «dare un piccolo impulso positivo a un’Europa che aveva perso il contatto con le traiettorie del Mondo pensando di poterlo plasmare a sua immagine e somiglianza».
Europa tra sfide e opportunità – Per Crosetto, l’Ue resta comunque un ambito imprescindibile per affrontare le trasformazioni globali. «L’Europa è anche però un luogo naturale dove poter trovare partner per fare ciò che da soli siamo troppo piccoli per realizzare. Ad esempio è chiaro che la “soglia di ingresso” finanziaria per recuperare il tempo perso su tecnologie fondamentali richiede una quantità di investimenti pubblici e privati tali che anche per 27 nazioni sono pesanti. Ma vanno fatti, per sopravvivere. Stesso discorso per la Difesa: più siamo, più è forte, meno costa». E avverte: «Siamo nel pieno centro di cambiamenti epocali. Occorre vederli, capirli e orientare la nave, come in mare durante una tempesta. Perché, come accade in mare, nessuno, nemmeno i più grandi, sono in grado di controllare i flussi dei tempi nei quali viviamo, ma ognuno è costretto ad affrontarli navigando al meglio».
La replica di Bruxelles – A stretto giro arriva la posizione della Commissione Ue, che rivendica l’autonomia delle istituzioni europee: «Quando si tratta di decisioni che riguardano l’Unione europea, queste vengono prese dall’Unione europea, per l’Unione europea, comprese quelle che riguardano la nostra autonomia normativa, la tutela della libertà di espressione e l’ordine internazionale fondato sulle regole», afferma un portavoce dell’esecutivo comunitario. Bruxelles ribadisce inoltre il valore del legame con Washington: «Il partenariato transatlantico è unico e, come sempre, gli alleati sono più forti insieme».

