Licola, ristorante sequestrato dopo casi di intossicazione alimentare

di Redazione

Intervento dei carabinieri, ieri sera, in un ristorante di Licola, sul litorale flegreo, tra i territori di Giugliano e Pozzuoli, dove si sono registrati diversi casi di intossicazione alimentare tra i clienti. Dieci persone sono finite in ospedale e una di loro resta ricoverata in osservazione, ma non è in pericolo di vita.

Sul posto sono giunti i carabinieri della compagnia puteolana, insieme ai militari del Nas e al personale dell’Asl. Dalle prime verifiche sono emerse gravi carenze igienico-sanitarie, che hanno portato alla denuncia del titolare del locale. L’attività è stata posta sotto sequestro e questa mattina proseguono ulteriori accertamenti da parte delle autorità competenti, per chiarire l’origine dell’intossicazione e verificare le condizioni della struttura.

Il precedente a San Marcellino – L’episodio di Licola richiama alla memoria quanto accaduto nei giorni scorsi a San Marcellino, nel Casertano, dove complessivamente 60 persone sono rimaste vittime di un’intossicazione alimentare dopo una festa di compleanno tenutasi il 31 agosto nel ristorante La Pergola di via Roma. Almeno venti commensali avevano richiesto cure negli ospedali di Caserta, Marcianise e Aversa con sintomi compatibili con una salmonellosi: nausea, vomito, febbre e diarrea.

I controlli dell’Asl – L’allarme era scattato il 2 settembre, quando circa 25 partecipanti alla festa si erano rivolti ai pronto soccorso. In un primo momento i sospetti si erano concentrati sulla torta servita al banchetto, ma i controlli dell’Asl di Caserta non avevano individuato alimenti contaminati né irregolarità immediate. I tecnici avevano comunque prelevato campioni di cibo, senza però giungere a risultati conclusivi. La situazione è peggiorata nei giorni successivi, con nuovi casi di intossicazione tra clienti che avevano frequentato il locale in date diverse, inducendo l’Asl a disporre la chiusura immediata del ristorante e la sanificazione degli ambienti.

La causa dell’intossicazione – Le analisi cliniche hanno poi confermato la presenza del batterio della salmonella nei pazienti colpiti. L’ipotesi più accreditata è che il focolaio non sia stato provocato da un alimento specifico, ma da un operatore infetto o da un portatore sano del batterio. Una circostanza che spiegherebbe la diffusione in giorni diversi e tra tavoli non collegati, superando l’ipotesi iniziale di una contaminazione legata alla sola torta. Le indagini proseguono per accertare eventuali responsabilità, mentre il ristorante resterà chiuso fino al completamento delle operazioni di bonifica e alla verifica del rispetto delle normative igienico-sanitarie.

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