Gricignano (Caserta) – Dal taglio degli alberi alle proteste pubbliche, fino al sequestro dell’area. La vicenda della villa comunale “Mazzoni” di corso Umberto, già al centro di un acceso dibattito politico e di una mobilitazione cittadina, ha avuto oggi un nuovo sviluppo. Durante le operazioni di ripristino dello stato dei luoghi, annunciati dall’amministrazione Lettieri, i carabinieri forestali stamani sono intervenuti intimando l’immediata interruzione dei lavori e disponendo il sequestro preventivo dell’area ai sensi dell’articolo 321, comma 3-bis, del Codice di procedura penale, che consente il blocco di beni potenzialmente collegati a reati ambientali o edilizi quando vi sia il rischio di aggravamento delle conseguenze o di reiterazione.
L’intervento arriva dopo giorni di proteste e segnalazioni alle autorità competenti da parte di numerosi cittadini, tra cui esponenti del Comitato Gricignanesi e dell’associazione Coriandoli Gricignanesi. Il caso era esploso tra il 30 e il 31 luglio, quando, nella zona dell’ex parcheggio e dei vecchi campi da tennis, da tempo abbandonata, una ditta incaricata della gestione, pulizia e manutenzione dell’intero parco aveva rimosso la vegetazione infestante e, stando a quanto denunciato, abbattuto alcuni alberi ad alto fusto presenti storicamente nell’area. Le immagini “prima e dopo” dell’intervento, diffuse sui social, avevano scatenato l’indignazione, culminata nell’affissione di uno striscione (poi rimosso, altra circostanza denunciata dagli attivisti, ndr.) sul cancello con la scritta: “La natura non si tocca, si protegge. Chi odia il Creato? Vergognatevi”.
Sul terreno, secondo quanto trapelato, sarebbe stato rinvenuto anche materiale classificabile come pericoloso, ma si attendono i riscontri. Già nei giorni scorsi il gruppo di opposizione “Visione Comune” – composto dai consiglieri Anna Michelina Caiazzo, Giuseppe Diretto, Filomena Iuliano, Nicola Fiorillo e Cristina Buccella – aveva presentato un’interrogazione all’amministrazione comunale e alla Prefettura di Caserta, chiedendo chiarimenti su eventuali autorizzazioni per l’uso di materiali inerti, sulla certificazione agronomica per l’abbattimento degli alberi e sul futuro dell’area, parte della quale destinata a un campo di bocce. Dopo l’intervento dei militari dell’Arma il gruppo è tornato a farsi sentire: “Non una bella pagina, né sotto il profilo ambientale né tantomeno sotto quello amministrativo oggi per Gricignano. Attendiamo sviluppi da parte dell’autorità giudiziaria, nella speranza che venga fatta piena luce sull’intera vicenda”.