West Nile, morto 72enne di Maddaloni: è la quarta vittima in Campania

di Redazione

Ancora un decesso nel Casertano legato al virus West Nile. Un uomo di 72 anni, residente a Maddaloni, è morto nella mattinata del 30 luglio all’ospedale di Caserta, dove era ricoverato da alcuni giorni dopo aver contratto l’infezione. Si tratta della quarta vittima in Campania dall’inizio dell’anno, la seconda nella stessa città, dopo un 80enne già deceduto. Entrambi i pazienti presentavano patologie pregresse che hanno aggravato le conseguenze del contagio.

Casi in aumento e nuovi decessi in Campania e nel Lazio – Nella giornata di ieri ha perso la vita un uomo di 68 anni, di Trentola Ducenta, ricoverato all’ospedale Moscati di Aversa, dove era giunto già in condizioni critiche. L’uomo, ex detenuto del carcere di Santa Maria Capua Vetere, stava scontando la pena agli arresti domiciliari per cumulo di condanne ed era affetto da altre patologie. Deceduto anche un 74enne originario di Pomigliano d’Arco, ricoverato all’ospedale del Mare di Napoli. Nel Lazio, invece, si è registrato il decesso di un paziente di 86 anni, in terapia intensiva al Santa Maria Goretti di Latina.

Ondata di contagi: in Campania 23 casi tra confermati e sospetti – Secondo i dati diffusi dal settore Prevenzione Collettiva e Sanità Animale della Regione Campania, sono 23 i casi totali registrati in regione, tra conferme e sospetti clinici. A livello nazionale, i decessi attribuiti al virus West Nile salgono a sette, con Campania e Lazio tra le aree maggiormente colpite.

Donazioni di sangue a rischio: scattano le restrizioni – Il Centro Nazionale Sangue ha disposto limitazioni alla donazione del sangue in 31 province italiane, tra cui Napoli e Caserta. Chi ha soggiornato anche solo una notte in queste aree dovrà sottoporsi al Test degli Acidi Nucleici (Nat), oppure osservare una sospensione di 28 giorni prima di donare sangue o emocomponenti.

De Luca: “Nessun allarme, ma occhi aperti” – Sul fronte istituzionale, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha invitato alla prudenza, senza creare allarmismi: «Non c’è preoccupazione: da un punto di vista statistico è una situazione meno preoccupante dell’anno scorso, nel senso che l’anno scorso abbiamo avuto più decessi di quanti ne registriamo oggi. Anche i casi che registriamo qui riguardano persone anziane che avevano altre patologie. Dunque non credo che ci sia motivo per avere particolare allarme. In ogni caso ovviamente bisogna tenere gli occhi aperti, il Monaldi è pienamente mobilitato, abbiamo i nostri epidemiologi che seguono quotidianamente l’evoluzione anche di questo problema. Ad oggi, ripeto, ferma restando la necessità di avere il massimo di attenzione, non abbiamo una situazione di allarme».

Prevenzione e sorveglianza: repellenti e disinfestazioni – A rafforzare l’invito alla cautela è Maria Rosaria Campitiello, capo Dipartimento della Prevenzione del Ministero della Salute: «È fondamentale utilizzare repellenti, indossare abiti a maniche lunghe e pantaloni lunghi nelle ore più critiche, ed evitare ristagni d’acqua. La lotta è alle zanzare che depositano uova». Le zanzare culex, principali vettori del virus, non trasmettono l’infezione da persona a persona, ma solo attraverso le loro punture. Intanto le Asl, in collaborazione con i propri servizi veterinari, hanno avviato un’intensificazione del monitoraggio sulla fauna selvatica, in particolare sugli uccelli migratori e sui gabbiani, considerati serbatoi naturali del virus. Nel Lazio, il presidente Francesco Rocca ha annunciato lo stanziamento di un milione di euro per disinfestazioni straordinarie nei comuni ancora non in regola: «Ma niente allarmismi – ha precisato – non è il Covid».

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