Napoli, “furbetti del cartellino” all’ospedale Loreto Mare: a 82 dipendenti si contesta danno erariale da oltre 1 milione

di Redazione

Una nuova pagina si apre nell’inchiesta che ha scosso l’ospedale Loreto Mare di Napoli: la procura della Corte dei Conti della Campania ha notificato inviti a dedurre a 82 dipendenti dell’Asl Napoli 1 Centro per un presunto danno erariale da oltre un milione di euro. L’indagine, condotta dai carabinieri del Nas di Napoli, sotto il coordinamento del colonnello Alessandro Cisternino, è la prosecuzione in sede contabile di un’inchiesta penale esplosa nel 2017 e che aveva già rivelato un sistema diffuso di assenteismo.

Indagini e cifre – Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, i dipendenti avrebbero falsamente attestato, “in maniera pressoché sistemica”, la propria presenza sul posto di lavoro. Le condotte contestate risalgono a un periodo compreso tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015: in quei cinque mesi, il danno complessivo stimato è pari a quasi un milione e 100mila euro, cifra a cui vanno aggiunti interessi e rivalutazioni. Gli accertamenti sono stati condotti con osservazioni, pedinamenti, intercettazioni telefoniche, videoriprese e testimonianze. È emerso che in molti casi i badge venivano timbrati anche per conto di altri colleghi, permettendo a diversi dipendenti di entrare in servizio in ritardo o di lasciare il posto di lavoro in anticipo.

Il processo penale – La vicenda aveva già avuto ampio risalto nel 2017. A febbraio di quell’anno, l’inchiesta penale portò agli arresti domiciliari 55 persone: 50 di loro ottennero dal giudice il permesso di recarsi comunque al lavoro, in una scelta definita dal procuratore reggente Nunzio Fragliasso come “un modo per contemperare tutte le esigenze”, compresa quella di non penalizzare l’utenza dell’ospedale. Il procuratore aggiunto D’Avino parlò di una sorta di “legge del contrappasso”, sottolineando come i soggetti coinvolti fossero costretti a lasciare la propria abitazione solo per lavorare. Il giudice per le indagini preliminari Pietro Carola motivò così la misura: “In un simile disastro sociale, solo in questo modo si possono garantire i diritti di tutti”. Tra i casi più eclatanti, due dipendenti che, tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015, avrebbero timbrato rispettivamente 433 e 493 volte al posto dei titolari del badge. A settembre dello stesso anno, 87 imputati – per lo più infermieri e impiegati, ma anche alcuni medici – furono rinviati a giudizio.

Condanne e sanzioni disciplinari – Il processo di primo grado si è concluso nel dicembre 2022: 33 dipendenti sono stati condannati, mentre 49 sono stati assolti. Nel marzo 2023 sono scattate anche le sanzioni disciplinari da parte dell’Asl Napoli 1 Centro: 33 tra medici, infermieri, operatori socio-sanitari, tecnici e amministrativi, compresi alcuni pensionati, sono stati sospesi dallo stipendio per un totale di 101 mesi complessivi. La nuova contestazione della procura contabile – con i magistrati Davide Vitale e Mauro Senatore, e il procuratore regionale Antonio Giuseppone – aggiunge ora una pesante richiesta di risarcimento al lungo elenco di conseguenze per i protagonisti di uno dei più gravi casi di assenteismo nella sanità pubblica campana. IN ALTO IL SERVIZIO VIDEO DEL 2017

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