Facevano irruzione armati e mascherati, terrorizzando impiegati e clienti di uffici postali e negozi tra la Piana di Gioia Tauro e la Locride. Pistole, taser e persino ordigni rudimentali erano gli strumenti con cui si assicuravano bottini per oltre 50mila euro.
La scia di violenza e paura messa in atto da due pregiudicati di Rosarno è stata interrotta dai carabinieri della sezione operativa della Compagnia di Taurianova, che li hanno arrestati nelle scorse ore su disposizione del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palmi. Le ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse su richiesta del procuratore Emanuele Crescenti, rappresentano l’epilogo di un’indagine serrata e complessa che ha consentito di attribuire ai due uomini otto colpi tra tentati e consumati, messi a segno tra il 2024 e il 2025.
Il modus operandi – La “coppia del terrore”, come l’hanno ribattezzata gli inquirenti, agiva sempre con lo stesso schema: colpi fulminei, portati a termine nelle ore di chiusura, minacce armate contro cassieri e impiegati e fughe organizzate a bordo di auto rubate e lasciate accese a poca distanza dal luogo del reato. In almeno un’occasione, durante il tentativo di rapina all’ufficio postale di Anoia nell’ottobre 2024, hanno fatto uso di un ordigno esplosivo rudimentale per forzare l’ingresso.
L’indagine – Decisive per smascherarli sono state le immagini di una telecamera di videosorveglianza privata che ha ripreso i due mentre cercavano di rubare un’auto per uno dei colpi. Da quel momento, gli investigatori hanno ricostruito la catena di rapine e incrociato indizi e riscontri fino ad arrivare all’arresto. Gli inquirenti non escludono ulteriori sviluppi investigativi per accertare se la coppia possa essere coinvolta in altri episodi criminali nella provincia di Reggio Calabria. IN ALTO IL VIDEO