Castel Volturno (Caserta) – L’ennesimo incendio nell’Oasi dei Variconi e la questione West Nile (virus del Nilo Occidentale) sono diventati i due argomenti che in questi giorni hanno richiamato l’attenzione dei cittadini e dei lettori di Castel Volturno. Proprio per tale motivo abbiamo deciso di rivolgere alcune domande al sindaco della cittadina domitiana, Pasquale Marrandino, al fine di comprendere l’evolversi della situazione sul territorio.
Sindaco, molti residenti e villeggianti, quando hanno letto il comunicato pubblicato sulla pagina Facebook “Città di Castel Volturno”, si sono chiesti il perché dell’isolamento dei familiari del primo paziente, a cui mediante il test sierologico è stata riscontrata la presenza del virus, se la tipologia dell’infezione non si trasmette da uomo a uomo? “È con ogni probabilità una procedura sanitaria prevista dal protocollo per tutelare gli stessi assistiti sottoposti alle cure disposte dal sistema sanitario. Non conosco tutti i particolari dell’intervento messo in atto, ma le posso garantire che, da informazioni ricevute, tutte le persone coinvolte in questa vicenda stanno bene e sono ritornate a casa. Per quanto riguarda il primo paziente di Castel Volturno risultato positivo al West Nile, lo stesso soccorso in un primo momento presso la Clinica Pineta Grande, presentava sintomi riconducibili ad una polmonite con possibile evoluzione di forme di meningite. A questo punto, sottoposto al test sierologico è risultato positivo al virus West Nile. Una volta trasferito all’ospedale civile di Caserta dopo le cure del caso è tornato a casa ed ora sta bene”.
La sua amministrazione, in collaborazione con l’Asl, quali interventi ha messo in atto al momento? “Ci siamo attivati subito e già la scorsa settimana sul territorio di Castel Volturno è stata effettuata una disinfestazione adulticida. Ieri, poi, sono state disseminate nelle caditoie delle fogne e nei canali della città delle pasticche a lungo termine di rilascio di larvicida”. Sul fronte delle trappole installate per catturare le zanzare e riscontrare eventualmente la presenza di quelle che trasmettono il virus dai volatili all’uomo, già ci sono dei dati o dei riscontri? “Occorrerà attendere altri 10 o 15 giorni”.
Ci sono stati altri casi di pazienti soccorsi in ospedale che sono risultati positivi al virus? “Assolutamente no. Ad oggi (30 luglio 2025) non si registrano altri casi. Posso rassicurare villeggianti e cittadini affermando che su questo fronte siamo ben preparati e formati, in quanto proprio il sottoscritto 2 anni fa quando ero assessore ho affrontato il caso del virus West Nile, quando vennero contagiati 2 cavalli di un allevamento di Castel Volturno. Al tempo abbattemmo anche alcuni volatili e appresi tutta la procedura di intervento per fronteggiare tale fenomeno”.
Cambiamo argomento. Parliamo dell’ennesimo incendio nell’Oasi del Variconi. Dopo un anno ci risiamo. Qual è la situazione? “Il principio di incendio che ha colpito la riserva regionale alla foce del Volturno, purtroppo è stato innescato dalla combustione del legname spiaggiato che non può essere rimosso per ragioni naturalistiche e per tutelare la tenuta degli arenili costieri. Nel contempo grazie all’intervento degli uomini della Protezione Civile il fronte delle fiamme è stato contenuto. Quindi abbiamo evitato il peggio”.
Dal punto amministrativo cosa si sta facendo per tutelare quest’area naturalistica? “Abbiamo recuperato un finanziamento della Regione Campania, che penso sarà investito per il prossimo anno al fine di ripristinare le linee tagliafuoco nella riserva dei Variconi. Queste dovrebbero garantire la non propagazione delle fiamme lungo la superficie dell’oasi in caso di incendio”.
Quando finalmente l’Oasi dei Variconi da riserva regionale potrà diventare parco tutelato in maniera più efficace? “Manca ancora poco per far riconoscere l’Oasi dei Variconi come una riserva nazionale del Wwf Italia. Mi sto battendo affinché ciò avvenga, in quanto bisogna andare oltre l’azione di salvaguardia e tutela dei semplici volontari”.