Carabiniere ucciso dopo inseguimento, presi i rapinatori: uno è morto

di Redazione

Quella che doveva essere la sua ultima giornata di servizio si è trasformata in una pagina di lutto nazionale. Il brigadiere capo Carlo Legrottaglie, 59 anni, originario di Ostuni, da anni in servizio presso il Nucleo Radiomobile della Compagnia dei Carabinieri di Francavilla Fontana, è stato ucciso questa mattina durante un conflitto a fuoco con due rapinatori in fuga che poco prima avevano messo a segno un colpo a un distributore di carburanti situato alla periferia di Francavilla.

Era l’alba quando, durante un’operazione di pattugliamento nella zona industriale della città, una pattuglia dei carabinieri ha intimato l’alt a una Lancia Ypsilon scura con a bordo due individui sospetti. L’auto non si è fermata, dando il via a un inseguimento a sirene spiegate che si è concluso nelle campagne tra Francavilla e Grottaglie. Qui, dopo una collisione tra i veicoli, uno dei malviventi è sceso armato e ha fatto fuoco. I proiettili hanno raggiunto Legrottaglie, colpendolo mortalmente.

Dopo lo scontro a fuoco, i due fuggitivi si sono dileguati a piedi tra la vegetazione. Le ricerche si sono intensificate per tutta la mattina e, attorno a mezzogiorno, è arrivata la notizia: i responsabili dell’agguato sono stati rintracciati dalla polizia nei pressi di una masseria nell’agro di Grottaglie, in provincia di Taranto. Anche qui si è verificato un secondo conflitto a fuoco. Uno dei due è rimasto gravemente ferito e poco dopo è deceduto. L’altro è stato arrestato e condotto nella caserma dei carabinieri di Martina Franca. Non è ancora chiaro se il decesso del rapinatore sia da attribuire allo scontro con gli agenti o a una ferita riportata precedentemente nel conflitto con Legrottaglie. Sul posto dell’agguato è intervenuto il pubblico ministero Raffaele Casto, che coordina le indagini.

Legrottaglie avrebbe compiuto 60 anni il mese prossimo. Era un uomo di esperienza, da sempre in prima linea, stimato da colleghi e cittadini per il suo coraggio e la sua dedizione. Solo tra poche settimane, il 7 luglio, avrebbe potuto abbracciare la meritata pensione. Al suo fianco, nella vita, una moglie e due figlie, che ora piangono un padre e un marito strappato brutalmente all’affetto dei suoi cari.

La sua morte scuote non solo l’Arma, ma un intero Paese che oggi si stringe nel cordoglio per la scomparsa di un uomo che ha dedicato la propria vita al servizio della collettività. Tra le più alte istituzioni, primo tra tutti a commentare è stato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Ho appreso con profondo dolore la notizia dell’uccisione del brigadiere capo dei Carabinieri Carlo Legrottaglie, avvenuta questa mattina nei pressi di Francavilla Fontana, durante un intervento operativo seguito ad un controllo stradale. Nel confidare che si arrivi rapidamente alla cattura dei responsabili, desidero esprimere a lei, signor comandante generale, e all’Arma dei Carabinieri sentimenti di solidarietà e vicinanza. La prego di far pervenire ai familiari del militare le espressioni della mia commossa partecipazione al loro dolore”, ha dichiarato il Capo dello Stato in un messaggio inviato al comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, generale Salvatore Luongo.

Poco dopo è arrivato il commento della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: “Esprimo il più profondo cordoglio per la morte del brigadiere capo dei carabinieri, Carlo Legrottaglie, ucciso nell’esercizio del suo dovere mentre interveniva a seguito di una rapina, questa mattina a Francavilla Fontana. Il dolore si unisce allo sdegno per l’efferata violenza contro un uomo in divisa, colpito mentre serviva lo Stato e proteggeva i cittadini. Alla sua famiglia, all’Arma dei carabinieri e a tutti i suoi cari va la mia più sentita vicinanza, personale e del Governo”.

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