Aversa, 23 anni all’ex militare per l’omicidio di Paolo Menditto: la Corte esclude l’infermità mentale

di Redazione

Paolo Scarano, 36 anni, ex militare originario di Casal di Principe, è stato condannato a 23 anni di reclusione per l’omicidio di Paolo Menditto, 56 anni, ucciso nell’agosto del 2022 nel proprio appartamento al primo piano di una palazzina popolare del rione Unrra Casas, in via Filippo Saporito, ad Aversa. La sentenza è stata pronunciata dalla seconda sezione della Corte d’Assise del Tribunale di Napoli, presieduta dalla giudice Concetta Cristiano, con a latere la giudice Valeria Scandone.

La Corte ha rigettato la tesi difensiva secondo cui Scarano, al momento dell’aggressione, avrebbe agito in uno stato di parziale incapacità mentale. A sostenerlo era stato lo psichiatra incaricato dalla difesa, ma i giudici hanno ritenuto pienamente imputabile l’ex militare. Contestualmente, sono state riconosciute le attenuanti generiche richieste dai legali Natalina Mastellone e Giuseppe Cipullo, che hanno bilanciato le aggravanti della premeditazione e della crudeltà. È stata invece respinta la richiesta di una provvisionale immediatamente esecutiva avanzata dalla parte civile, rappresentata dall’avvocato Mario Griffo. Nonostante la procura, nella persona del sostituto procuratore Marco Lojodice, avesse invocato l’ergastolo, la Corte ha optato per una condanna a 23 anni. La pena tiene conto della confessione resa dall’imputato e delle circostanze emerse nel corso del processo, senza tuttavia sminuire la gravità dell’accaduto.

I fatti risalgono a una torrida giornata di fine estate, quando Scarano, armato di coltello, si recò nell’abitazione della vittima. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’intento dell’uomo era quello di allontanare Menditto, considerato un rivale in amore. Il movente, come lo stesso imputato ha poi ammesso, sarebbe da ricondurre a motivi passionali e a una gelosia accecante, in un contesto già segnato da un tradimento consumato poche ore prima da parte della compagna di Scarano, una donna di nome Mena.

Entrato nell’appartamento, tra i due uomini scoppiò un violento alterco che sfociò in tragedia. Scarano colpì ripetutamente Menditto con un’arma da taglio, uccidendolo sul posto. Quindi si diede alla fuga, ma venne rintracciato poco dopo nei pressi della stazione ferroviaria di Aversa dagli agenti del commissariato locale e della squadra mobile di Caserta. Durante l’interrogatorio confessò il delitto, indicando anche le motivazioni alla base del gesto.

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