Un appello al pragmatismo e alla concertazione arriva dai banchi del Consiglio Regionale della Campania. Il consigliere Massimo Grimaldi, esponente della Lega, ha presentato una mozione con cui sollecita la Giunta regionale a intervenire con decisione sul tema della perimetrazione e della zonizzazione provvisoria del Parco del Matese.
“Ho depositato oggi una mozione in Consiglio Regionale per chiedere alla Giunta della Campania di intervenire sulla perimetrazione e zonizzazione provvisoria del Parco nazionale del Matese. Un atto necessario per evitare che vincoli ‘calati dall’alto’ compromettano il futuro di intere comunità già colpite da spopolamento e marginalità”, fa sapere il consigliere.
La denuncia di Grimaldi si inserisce nel dibattito acceso che accompagna la definizione degli ambiti del futuro Parco nazionale, una delle ultime grandi aree naturali del Mezzogiorno in procinto di ottenere una tutela rafforzata. Tuttavia, secondo il rappresentante del Carroccio, le attuali scelte rischierebbero di avere un effetto boomerang sui territori.
“La tutela dell’ambiente è una priorità – sottolinea – ma deve camminare insieme allo sviluppo sostenibile dei territori. Le scelte fatte finora, come evidenziato anche da molti sindaci, rischiano di bloccare agricoltura, turismo, attività produttive e tradizionali senza reali giustificazioni ambientali”.
Alla base della mozione, la richiesta di una revisione che tenga conto delle osservazioni presentate dai comuni interessati e che applichi con maggiore rigore il principio di proporzionalità. “Con questa mozione – precisa– chiediamo alla Regione Campania di far valere le osservazioni già presentate e di affermare con maggiore forza nel disegno definitivo del Parco il principio di proporzionalità, basandosi su dati scientifici reali e non su astratte logiche di divieto”.
Il rischio, secondo Grimaldi, è che un progetto nato con finalità di tutela ambientale possa finire per disgregare ulteriormente un tessuto socioeconomico già fragile, con intere comunità penalizzate da norme rigide e poco aderenti alla realtà del territorio. “Difendiamo l’ambiente – conclude il consigliere regionale – ma difendiamo anche le persone che quell’ambiente lo vivono e lo presidiano ogni giorno”.