Maddaloni (Caserta) – A venticinque anni dalla sua scomparsa, don Salvatore d’Angelo continua a parlare al cuore di Maddaloni. Un messaggio di fede, educazione e speranza che ieri mattina ha unito istituzioni, comunità ecclesiale e cittadini in una cerimonia intensa e partecipata, culminata nella celebrazione della Santa Messa in suffragio del fondatore del Villaggio dei Ragazzi, presso la Basilica del Corpus Domini.
A presiedere il rito, in un’atmosfera intrisa di memoria e gratitudine, è stato monsignor Pietro Lagnese, vescovo delle Diocesi di Caserta e Capua, affiancato da numerosi concelebranti: padre Andrea L’Afflitto, rettore della Basilica; don Edoardo Santo, parroco della Santissima Annunziata; don Matteo Coppola, guida della comunità di Sant’Alfonso; e don Antonio Traviso, parroco di Santa Margherita e Santa Sofia nonché padre spirituale del Villaggio. L’omelia di monsignor Lagnese ha toccato le corde più profonde della comunità, tracciando un ritratto vivido e ispirato di don Salvatore: «Un sacerdote che ha saputo coniugare il Vangelo con l’impegno concreto per i giovani e i più fragili. La sua opera resta un faro che continua a illuminare il cammino di questa terra».
Il momento liturgico è stato impreziosito dal Coro del Villaggio, diretto dal maestro Antonio Barchetta, che ha regalato un’intensa esecuzione musicale, e dalla Preghiera del Villaggio, affidata alla voce del docente Francesco Angioni, a testimonianza di un legame che va oltre il tempo e si rinnova nella condivisione di valori. Presenti alla cerimonia numerose autorità civili e militari. Tra gli altri: il sindaco di Maddaloni, Andrea De Filippo; il commissario straordinario della Fondazione, Antonio Caradonna; il maresciallo Domenico Di Carluccio, comandante della Stazione dei Carabinieri; il colonnello Francesco Saverio Barbella, vicecomandante della Scuola di Commissariato, accompagnato dal maggiore Antonio Caffarra e dal graduato scelto Grazia Tedesco. A rappresentare l’amministrazione comunale anche gli assessori Caterina Ventrone e Antonio De Rosa, insieme al consigliere Salvatore Mataluna.
Proprio Caradonna, al termine della messa, ha voluto rendere omaggio al fondatore con parole cariche di emozione: «Don Salvatore ha lasciato un’impronta indelebile nella nostra città. Il Villaggio dei Ragazzi non è solo un’istituzione: è un luogo dell’anima, nato dal suo sogno di riscatto per tanti giovani, e oggi più che mai continua a vivere grazie a quel seme che lui ha piantato con fede e determinazione». Poco prima del rito religioso, un altro momento denso di significato ha aperto la giornata commemorativa: l’inaugurazione ufficiale di una targa in memoria di don Salvatore, collocata in un’area simbolica del Villaggio. Un’iniziativa voluta e promossa dall’Associazione Ex Allievi, segno tangibile di una gratitudine che si fa memoria attiva, custodia del passato e spinta verso il futuro. SOTTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA