Sarà Capua, sede storica dell’Accademia Palasciania sin dal 1999, a fare da fulcro tematico alle ultime tre tappe del XVI festival-laboratorio “Dedalo o il sublime. Un percorso nel labyrinthus mundi tra mito e storia”, rassegna che intreccia scienza, filosofia, poesia, gioco e armonia umana. Un itinerario del pensiero che, nella sua coda finale, si soffermerà sulla città campana, raccontandola attraverso le lenti della scienza e della poesia.
Il terzultimo incontro è in programma per domenica 4 maggio, alle 18.15, ospitato nella suggestiva chiesa di San Salvatore a Corte, in via Principi Longobardi 19. L’evento, ad ingresso libero, è organizzato con la collaborazione dell’associazione Capua Sacra e prevede due lezioni-spettacolo firmate da Marco Palasciano, che si alterneranno sul palco con una pausa tra l’una e l’altra.
Ad aprire la serata sarà la lezione numero 24, intitolata «Le piste dell’episteme. Dagli specchi ctonii alle specole uranie tra illusionismo e illuminismo». Una riflessione brillante sul confine – spesso labile – tra scienza autentica e pseudoscienza, che condurrà il pubblico in un viaggio affascinante dalle profondità della terra ai confini del cielo. I temi affrontati si annunciano carichi di meraviglia, ma per preservare l’effetto-sorpresa, gli organizzatori mantengono il riserbo sui dettagli, limitandosi ad accennare che tutto partirà da “misteriosi regni sotterranei”.
Subito dopo si passerà alla lezione n. 25, «Capua città “copernicana”. L’arcivescovo Schönberg e la nascita della scienza moderna», incentrata sulla genesi di uno dei testi fondativi della scienza moderna: il «De revolutionibus orbium coelestium» di Niccolò Copernico, pubblicato nel 1543. In parallelo alla figura dell’astronomo, Palasciano racconterà la storia del suo amico e sostenitore Nikolaus von Schönberg, l’arcivescovo di Capua che nel 1536 scrisse una celebre lettera in favore della teoria copernicana. Una figura tanto rilevante che, quattro anni fa, Palasciano stesso riuscì a farle intitolare una piazza capuana, simbolicamente posta a bilanciare – in chiave epistemologica – quella dedicata a san Roberto Bellarmino, altro arcivescovo di Capua ma sostenitore della teoria geocentrica, noto per la sua lettera del 1615 contraria a Galileo.
Non è richiesta la partecipazione alle precedenti puntate per seguire l’incontro, aperto a chiunque voglia immergersi nel fascino della conoscenza. Il programma completo di “Dedalo o il sublime” è consultabile sul blog ufficiale dell’Accademia Palasciania.