Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera a una serie di provvedimenti sulla scuola: dalle sanzioni disciplinari ai percorsi educativi alternativi per i sospesi, dall’obbligo di consenso informato per le attività extracurriculari fino al rafforzamento delle tutele assicurative per chi vive ogni giorno l’ambiente scolastico.
Stop alle sospensioni “a casa”: i ragazzi restano a scuola – Uno dei cambiamenti più significativi riguarda la revisione del Dpr 249/98, lo Statuto delle studentesse e degli studenti. Le sospensioni brevi – fino a due giorni – non comporteranno più l’esclusione dalle attività scolastiche. Al contrario, gli studenti dovranno restare in classe e svolgere attività di cittadinanza attiva e solidale, accompagnate da compiti di riflessione e approfondimento su quanto accaduto.
Per le infrazioni gravi, lavori socialmente utili – Nel caso di comportamenti più seri, come episodi di bullismo o aggressioni a docenti, le sospensioni superiori ai tre giorni – fino a un massimo di quindici – dovranno tradursi in servizi utili alla collettività. Si parla di supporto a mense per bisognosi, ospedali o enti del terzo settore, individuati attraverso un elenco predisposto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Possibile anche l’impiego in attività scolastiche, come la cura del verde all’interno dell’istituto.
Condotta annuale e giudizi più severi – Il secondo decreto in Cdm interviene invece sul Dpr 122/2009, modificando le modalità di attribuzione del voto in condotta. Per gli studenti delle scuole superiori sarà valutato l’intero comportamento tenuto durante l’anno, superando il criterio dei singoli quadrimestri. Più semplice anche incorrere in un cinque in condotta – che comporta la bocciatura – nei casi di gravi atti di bullismo. Chi chiuderà l’anno con un sei sarà chiamato a recuperare a settembre con un elaborato su Cittadinanza e Costituzione, prima di accedere alla classe successiva.
Pugno duro contro le aggressioni al personale scolastico – Sul fronte della sicurezza e del rispetto delle figure educative, il Governo ha presentato due disegni di legge voluti dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara e dal ministro della Giustizia Carlo Nordio. Con una modifica all’articolo 380 del codice penale, sarà possibile l’arresto obbligatorio in flagranza per adulti – genitori compresi – sorpresi ad aggredire fisicamente docenti, dirigenti scolastici o personale Ata. Le pene saranno inasprite: da due a cinque anni di reclusione. Una misura definita necessaria dal Ministero in risposta a un aumento significativo degli episodi di violenza, provenienti più dai genitori che dagli studenti. Restano esclusi dal provvedimento gli studenti minorenni.
Sessualità e temi sensibili: il ruolo centrale del consenso informato – Un ulteriore disegno di legge riguarda il consenso informato per attività scolastiche su tematiche sensibili, come l’educazione sessuale. Le famiglie dovranno ricevere comunicazione preventiva e fornire un assenso scritto affinché gli studenti possano parteciparvi. In assenza di consenso, gli istituti dovranno garantire un’alternativa formativa. La norma si applica anche ad attività extracurricolari che coinvolgano soggetti esterni.
Tutele Inail estese: l’assicurazione diventa strutturale – Buone notizie sul fronte della sicurezza scolastica: viene reso permanente il potenziamento dell’assicurazione Inail per studenti e docenti, introdotto in via sperimentale due anni fa. Oltre alle coperture per infortuni avvenuti durante le attività didattiche, sarà garantita la tutela anche ai docenti nel tragitto casa-scuola, equiparandoli agli altri lavoratori. Una misura frutto della sinergia tra i Ministeri dell’Istruzione e del Lavoro, oggi finalmente stabilizzata.