Mondragone, AMBC: “Prefetto valuti se Consiglio abbia ancora motivo di esistere”

di Redazione

Mondragone (Caserta) – Riceviamo e pubblichiamo da AMBC – Associazione Mondragone Bene Comune: «Quando tutta l’opposizione consiliare (chi prima e chi poi) si rivolge al Prefetto denunciando l’impossibilità ad esercitare il proprio mandato, nonché gravi e perduranti illegittimità nell’azione di governo della città, significa che siamo di fronte ad una grave crisi della democrazia locale. – continua sotto – 

E male fa chi, come il presidente del Consiglio comunale, tenta di sminuire la portata della denuncia dei consiglieri che si oppongono alla maggioranza guidata formalmente da Lavanga, non cogliendo in questo modo l’evidente ennesimo sintomo di una gravissima malattia in atto da qualche anno e che sta progressivamente minando le fondamenta del vivere civile.

Le Commissioni consiliari e il Consiglio comunale sono stati ridotti miseramente a luoghi di ratifica (per alzata di mano) di decisioni prese altrove, di urgenze e di straordinarietà che strozzano qualsiasi possibilità d’approfondimento, di dibattito e di confronto. Sedi politiche trasformate in grigie e burocratiche aule di umiliazione per i rappresentanti dei cittadini, spesso privati anche delle informazioni e documentazioni necessarie per esercitare al meglio le proprie funzioni stabilite dalla legge.

Consiglieri comunali che si vedono addirittura negare la possibilità di proporre o che devono attendere mesi per ricevere risposte (quando le ricevono). Consiglieri comunali che se si permettono di scoprire qualche altarino vengono immediatamente “manganellati” con “azioni cameratesche”, che non trovano mai il disappunto del vertice politico della città. Consiglieri comunali che non hanno più agibilità di manovra, al punto che il presidente della terza Commissione consiliare, Pizzella, è stato costretto a gettare la spugna e a dimettersi. Mentre la lista delle illegittimità amministrative si allunga sempre di più, ponendo ormai questa Amministrazione irrimediabilmente “fuorilegge”. – continua sotto – 

Nei giorni scorsi abbiamo posto la questione della condanna del Comandante dei Vigili urbani e, a nostro avviso, dell’immediata applicazione della Legge Severino. Possibile che il diretto interessato non abbia comunicato formalmente la condizione nella quale si è venuto a trovare con la suddetta condanna? E la responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza cosa fa? Basterebbe questo episodio per dimostrare l’arroganza di alcuni comportamenti e l’illegittimità diventata ormai prassi. Con questa Amministrazione formalmente (ma solo formalmente) a guida Lavanga (ma anche con la precedente a guida -formalmente- Pacifico) è venuto a mancare di fatto il pluralismo alla base del sistema democratico. Senza il conflitto democratico l’ossigeno per la convivenza tra cittadini che la pensano diversamente si affievolisce, si riduce la libertà individuale, sparisce la partecipazione consapevole e attiva, rallenta l’innovazione e quindi anche lo sviluppo complessivo della Città.

L’incolto (politicamente parlando) “pifferaio tragico” non sa che nei sistemi, nazionali o locali che siano, un’opposizione politica messa nelle migliori condizioni di agire riveste una funzione irrinunciabile per il funzionamento corretto delle istituzioni e per l’effettiva separazione dei poteri, essendo portatrice di proposte e azioni antitetiche a quelle del governo di turno, oltre che di funzioni di indirizzo, di controllo e bilanciamento. Non sa, “il più eletto del reame”, che le opposizioni hanno tutto il diritto di avanzare le loro proposte e discutere quelle che vengono dalla giunta e dalla maggioranza. E c’è un luogo in cui tutto questo deve avvenire, si chiama Consiglio comunale. La politica di plastica che da qualche anno si è insediata sul comune di Mondragone (e anche in tante realtà della provincia di Caserta), come la plastica, è fortemente inquinante. Inquina le istituzioni democratiche, inquina i partiti, inquina il senso civico.

Avevamo sperato (e lavorato) per una Coalizione Sociale che anche in caso di sconfitta avrebbe potuto organizzare un’opposizione compatta ed efficace e soprattutto un’alternativa. Ma, come si sa, non è andata affatto così. – continua sotto – 

L’aria che si respira in Città è pesante e ricorda l’aria nella quale era avvolto il Comune agli inizi degli anni ’90, alla vigilia dello scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazione mafiosa. Anzi, per alcuni aspetti è addirittura peggio. E per dimostrare che non stiamo esagerando riavvolgiamo il nastro della memoria verso le iniziative (2 tra le tante) del nostro consigliere Giampolo Romano della Lista Civica e Verde: radioradicale.it/consiglio-mondragone-mozione. Proposte che oggi non verrebbero minimamente considerate da questo Consiglio comunale. E pensare che quel Consiglio comunale poco dopo l’intervista di Giampaolo Romano a Radio Radicale fu sciolto».

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