Napoli, ecco la “mappa” dei clan di camorra

di Redazione

È fitta e intricata la rete dei gruppi camorristici che operano nella città di Napoli che “resta caratterizzato dalla coesistenza di sodalizi criminali di più antica tradizione e di una molteplicità di gruppi meno strutturati tesi al controllo delle piazze di spaccio e alla gestione di piccole attività estorsive sovente quali strumento dei clan storici per tale scopo e spesso in contrasto tra loro”. Lo si legge nel focus sulla città di Napoli contenuto nella relazione del ministero dell’Interno al parlamento sull’attività svolta e i risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia e relativa al periodo gennaio-giugno 2021. – continua sotto – 

Ad espandersi il clan Mazzarella intrecciando rapporti di cooperazione criminale con altri gruppi insediati in diversi quartieri cittadini e della provincia in particolare per il controllo delle aree di spaccio. Parallelamente coesisterebbe la realtà criminale costituita dai gruppi riuniti nell’Alleanza di Secondigliano che, riporta la Dia, interviene specie nella gestione diretta di attività economiche di “elevata complessità amplificando la capacità di reinvestimento dei proventi derivanti dalle sue attività illecite”.

I due cartelli operanti in città risultano essere stabili e solidi e orienterebbero e regolerebbero “le dinamiche delinquenziali garantendo gli equilibri attraverso una strategica regolazione degli spazi di competenza ed una sapiente regia atta a dipanare contrasti interni e defezioni dei gruppi minori”. In particolare, nell’area centrale della città (quartieri Avvocata, San Lorenzo/Vicaria, San Carlo Arena/Stella, Mercato/Pendino, Poggioreale, Montecalvario, Chiaia/San Ferdinando/Posillipo) si registra la storica presenza del clan Contini, parte integrante dell’Alleanza, mentre il clan Mazzarella starebbe consolidando la propria egemonia nei quartieri di Forcella, Maddalena, Tribunali, Decumani e Luzzatti sfruttando i legami con i clan presenti sul territorio.

La crescente espansione dei Mazzarella nella zona centro e in particolare nel rione Forcella potrebbe subire una ulteriore accelerazione per effetto dell’arresto, avvenuto il 16 maggio 2021, di un esponente di spicco del clan Giuliano la cui scarcerazione avvenuta nel mese di aprile 2020 sembrava costituire una nuova opportunità per l’omonimo, ricostituito nuovo clan: i “Nuovi Giuliano”. Il tentativo del sodalizio di riorganizzarsi militarmente anche attraverso il reclutamento di giovani leve in libertà del gruppo Sibillo “sarebbe stato frustrato” dalle recenti attività di contrasto. La presenza del clan Mazzarella appare stabile nella zona di Porta Capuana attraverso il gruppo Papi-Iafulli, a “Carbonara” dove operano soggetti riconducibili al gruppo Buonerba e a Maddalena, segnatamente nell’area che ricomprende via Mezzocannone, Santa Chiara e Piazza Bovio dove opera il gruppo Trongone, alleato del clan Mazzarella e contrapposto ai Prinno. Anche nella Sanità dove i gruppi criminali storicamente egemoni (Savarese e Sequino) risultano decimati dalla incisiva azione giudiziaria sembrerebbe di recente estendersi l’influenza dei Mazzarella. Il clan sembrerebbe, inoltre, riacquisire egemonia anche nella zona del Pallonetto di Santa Lucia a seguito degli arresti che hanno indebolito il gruppo Elia e nell’area delle ‘Case Nuove’ tramite la famiglia Caldarelli. – continua sotto – 

Il clan Contini, sodalizio storico dell’Alleanza di Secondigliano, nonostante le vicende giudiziarie e le severe condanne che ne hanno colpito la struttura, manterrebbe tuttora intatti “prestigio e capacità criminale” detenendo l’egemonia su una vasta area metropolitana (quartieri Vasto, Arenaccia, Ferrovia, Rione Amicizia, Borgo Sant’Antonio Abate e zone limitrofe). Il gruppo, il cui indiscusso leader è attualmente detenuto, sarebbe riuscito negli anni a costruire un vero e proprio impero economico riciclando tramite fedelissimi i profitti illeciti in attività commerciali ed imprenditoriali permeando ampi settori dell’economia.

La solidità dell’organizzazione storicamente contrapposta al clan Mazzarella e che conta una nutrita e motivata schiera di affiliati rappresenterebbe il risultato degli stabili rapporti anche di parentela con i clan Bosti, Mallardo e Licciardi. Nel quartiere Poggioreale permarrebbe la contemporanea presenza dei Contini e dei Mazzarella che si contenderebbero anche alcuni rioni come quello di Sant’Alfonso e la zona della Stadera. Nei Quartieri Spagnoli si registra instabilità negli equilibri criminali a seguito dell’azione giudiziaria e delle pesanti condanne che avrebbero indebolito l’operatività dei clan storici come i Di Biase, Mariano e Terracciano. Non sono mancati nel primo semestre del 2021 atti intimidatori diretti ai Farelli da un lato e ai Masiello ed Esposito dall’altro culminati con il duplice ferimento avvenuto il 16 giugno 2021 ai danni di due persone estranee a logiche delinquenziali. Attualmente il territorio sarebbe suddiviso nella zona delle ‘Chianche’ tra piazza Carità e la Pignasecca ove operano i Saltalamacchia, in quella della ‘Speranzella’ ove sono presenti gli Esposito, mentre nel Largo Montecalvario risulta insediata la famiglia criminale Savio. Il gruppo Masiello controlla la zona delle ‘baracche‘, diversamente il territorio confinante con il quartiere San Ferdinando e limitrofo al Pallonetto di Santa Lucia vede la presenza delle famiglie Ricci-D’Amico. Al Cavone di piazza Dante la presenza del clan Lepre specializzato nello spaccio e nelle estorsioni ai commercianti. La zona del Porto resta feudo incontrastato dei Montescuro mentre il territorio dei quartieri Mergellellina e Chiaia apparirebbe condiviso dai clan Piccirillo Frizziero/Cirella e Strazzullo/Innocenti. Nel quartiere di Posillipo il gruppo Calone che vede il suo elemento di vertice dal maggio 2021 ristretto in custodia cautelare quale affiliato e punto di riferimento del clan Cutolo nell’area flegrea, manterrebbe una salda posizione vantando storici e consolidati legami con l’Alleanza e in particolare con i Licciardi della Masseria Cardone.

Nell’area nord metropolitana si registrerebbe la presenza di storici clan strutturati e da sempre operativi sul territorio nella gestione delle attività illecite in particolare nel traffico di sostanze stupefacenti i cui proventi vengono riciclati e reinvestiti in svariati campi dell’imprenditoria. In dettaglio, nel quartiere di Secondigliano il clan Licciardi annovera la sua roccaforte nella Masseria Cardone e sarebbe tuttora, nonostante lo stato di detenzione dei vertici, un’organizzazione forte e consolidata che gestisce le attività illecite attraverso articolazioni nei quartieri confinanti, proiettando la propria potenza economica oltre che sull’area metropolitana in Lazio, in Lombardia e anche all’estero. Nel rione Don Guanella opera il gruppo Bruno il cui leader è legato da rapporti di parentela con i Licciardi, nel Berlingieri il gruppo Carella avrebbe vissuto in tempi recenti alcune frizioni con il gruppo della Vanella Grassi il cui elemento apicale è stato arrestato nel febbraio 2021, nel Kennedy è presente il clan Cesarano il cui referente è attualmente detenuto. Quest’ultimo sodalizio, sottolineano dalla Dia, “è fortemente strutturato, dotato di notevoli disponibilità economiche ed agirebbe come una vera e propria holding criminale con enormi interessi nell’economia legale, essendo parte integrante della storica coalizione con i Contini, Bosti e Mallardo”. – continua sotto – 

Sempre nel quartiere di Secondigliano sarebbe operativo il clan della Vanella Grassi. I vertici storici del sodalizio sono riferibili alle famiglie Petriccione – Magnetti – Mennetta. Attualmente sarebbe organizzato in una sorta di confederazione di gruppi distinti. Il primo facente capo ai Grimaldi è operativo nell’area di San Pietro a Patierno, il secondo è riconducibile alla famiglia Angrisano ed è insediato in alcuni lotti abitativi di Scampia, l’ultimo è attivo nella ‘Vela Celeste’.

Nei quartieri di Miano, Chiaiano, Piscinola e Marianella attualmente si registrerebbe ‘un’allarmante fibrillazione’ dovuta prevalentemente alla riorganizzazione dei gruppi esistenti ed al riassetto di equilibri e gerarchie criminali a seguito delle recenti azioni giudiziarie concluse nei confronti dei Balzano-Scarpellini-D’Errico (cosiddetti gruppi di ‘abbasc’ Miano’) e dei Cifrone (c.d. ‘ncopp Miano’). I due sodalizi contrapposti ed eredi delle posizioni del clan Lo Russo, cosiddetto dei ‘Capitoni’ storicamente dominante nella zona si sono resi protagonisti di un violento scontro per il predominio territoriale. Il quartiere collinare del Vomero-Arenella che è sede di importanti attività commerciali e dunque appetibile per le organizzazioni camorristiche in ordine alle estorsioni, all’usura e al riciclaggio registra la perdurante presenza del clan Cimmino e l’attenzione dei potenti sodalizi Licciardi, Contini, Mallardo e Polverino.

Nel quartiere Ponticelli si assiste ad un conflitto per il controllo delle attività illecite tra il gruppo dei De Martino articolazione del più noto clan De Micco con roccaforte nel Rione Fiat ed il sodalizio facente capo ai De Luca Bossa-Minichini-Casella questi ultimi alleati con i clan Aprea-Cuccaro di Barra e con il clan Rinaldi di San Giovanni a Teduccio. Nel quartiere Barra si rileva la presenza della consorteria criminale Aprea-Cuccaro alleata al cartello Minichini-De Luca Bossa operante nella zona di Ponticelli ed al clan Rinaldi attivo nel quartiere di San Giovanni a Teduccio. A San Giovanni a Teduccio si confermerebbe la contrapposizione tra il clan Rinaldi alleato con i Reale e Formicola, ed il clan Mazzarella a sua volta alleato in quel territorio con i D’Amico ed attualmente preminente nella zona.

Infine, l’area occidentale della città di Napoli appare caratterizzata dalla convivenza di gruppi criminali che nei quartieri di Bagnoli, Fuorigrotta, Soccavo, Rione Traiano e Pianura si sono sovrapposti ai sodalizi storici decapitati dalle inchieste giudiziarie, contendendosi il controllo del territorio con varie fasi di esasperata violenza. Per quanto riguarda Bagnoli-Cavalleggeri d’Aosta egemone sul territorio il clan D’Ausilio ma a Bagnoli si registra anche la presenza del gruppo Giannelli. A Fuorigrotta a contendersi il territorio i Baratto-Bianco e gli Iadonisi. Nel quartiere Pianura, invece, perdura lo scontro per la gestione delle piazze di spaccio tra il gruppo riconducibile ad un giovane personaggio espressione sul territorio del clan Pesce-Marfella e quello facente capo a due soggetti riconducibili al più strutturato clan Mele.

Nel Rione Traiano, territorio dei Cutolo, Bernardo e Puccinelli/Perrella, nei primi mesi del 2021 si è assistito ad un aumento dei fenomeni criminali connotati dall’uso di violenza maturati presumibilmente in ambienti legati alla gestione dello spaccio di droga. Nel rione Traiano opererebbe anche il gruppo criminale dei Legnante che gestirebbe le piazze di spaccio della locale via Romolo e Remo ed il cui elemento di rango libero risulterebbe essere un personaggio con forti ambizioni nel limitrofo quartiere di Pianura. A Soccavo le dinamiche criminali sembrano vivere una fase di rimodulazione degli assetti dovuta allo stato di detenzione degli elementi di vertice del clan Vigilia, che tuttavia controllerebbe le attività illecite tramite propri affiliati liberi sul territorio. Contestualmente si segnala il ritorno in zona di alcuni affiliati al clan Grimaldi già disarticolato nel corso degli anni dalla pressante azione di contrasto posta in essere dall’autorità giudiziaria.

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