Bimbo caduto da balcone a Napoli. Spunta video di Samuele che dice: “Ti butto giù”

di Redazione

“Io ti butto abbasc perché tu sei una lota”. Sono le parole che il piccolo Samuele Gargiulo – morto a quattro anni cadendo da un balcone in via Foria a Napoli – pronuncia in un video apparso, e poi rimosso, sul social Tiktok. – continua sotto – 

Immagini pubblicate poco dopo il fermo di Mariano Cannio, 38 anni, l’uomo che lavorava come domestico per la famiglia Gargiulo, accusato dell’omicidio del bambino, che in un primo momento era stato inquadrato come un drammatico incidente.

Non è chiaro, al momento, chi abbia girato quel video e chi l’abbia pubblicato sul social; chi abbia guardato Samuele quando, al termine del video, il piccolo gira il viso alla sua sinistra; perché pronunci quella minaccia e la parola “lota”, che in dialetto napoletano rappresenta una pesante offesa. Parole che il bambino potrebbe aver ripetuto dopo averle sentite pronunciare da un adulto. Ma quel video non è recente:  Samuele indossa un pigiama di pile, di quelli invernali, e dietro di lui sembra di scorgere un cappellino rosso di quelli natalizi. Dunque, quel filmato non si può collegare automaticamente a quello che è acacduto l’altro giorno.

Intanto, il 38enne non spiega bene se si sia trattato o meno di un incidente ma nega di aver ucciso il bambino. Difeso dall’avvocato Carmen Moscarella, Cannio è in carcere,  in attesa della convalida del fermo del pubblico ministero Barbara Aprea che si terrà lunedì mattina. L’uomo è molto noto nel quartiere Stella e nei rioni Forcella e Sanità dove tante famiglie si affidano a lui come domestico e per sbrigare altre faccende di casa. Una persona ritenuta fidata, tanto che ha le chiavi degli appartamenti di diverse famiglie.

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