Napoli, il cardinale Sepe dà la prima comunione a bimbo autistico: gli era stata negata da parroco

di Redazione

Napoli – Ha ricevuto la prima comunione Massimo, il bambino napoletano al quale il suo parroco, nel quartiere Poggioreale di Napoli, aveva negato il sacramento perché autistico. Un caso venuto alla ribalta delle cronache attraverso le manifestazioni di protesta dei suoi genitori. A celebrare la cerimonia, domenica scorsa, così come era stato promesso, è stato l’arcivescovo di Napoli, il cardinale Crescenzio Sepe. – continua sotto – 

La vicenda aveva avuto inizio lo scorso ottobre quando Mary, la madre di Massimo, riferiva che era stata negata al figlio la prima comunione nella chiesa di Santa Maria del Carmine a Poggioreale. Riferendosi al parroco, la donna raccontava che «davanti ad altri genitori ha affermato che mio figlio non poteva fare la comunione nella sua parrocchia, perché non attrezzati ad accogliere un bambino autistico come mio figlio” che, secondo il sacerdote, come riferiva Mary, è “incapace di intendere e di volere e, quindi, anche incapace di comprendere il valore del sacramento”. La donna afferma anche che le era stato offerto un nullaosta per celebrare il sacramento in un’altra chiesa: “Non lo vogliamo, – diceva – noi vogliamo che nostro figlio faccia la prima comunione in quella chiesa ma che non sia l’attuale parroco a celebrarla”. La madre del bambino poi, sempre riferendosi al sacerdote, insisteva: “Invece di chiedere scusa se ne è lavato le mani, come Ponzio Pilato, utilizzando il covid come alibi: un anno e mezzo fa, quando rifiutava l’iscrizione al catechismo, dov’era il Covid?”. Il parroco, infatti, aveva diffuso una dichiarazione asserendo che nella sua parrocchia non si era verificato nessun caso di discriminazione ma che tutto era riconducibile alla pandemia da Covid-19. – continua sotto – 

Fino a quando ci ha pensato il cardinale Sepe a rimediare. “L’emozione é stata grande, – ha dichiarato Mary – abbiamo combattuto per ottenere un diritto di mio figlio, sono felice, è una grande vittoria per noi, ma una sconfitta per la società. Tutto questo ha fatto capire che viene fatto ancora poco o niente per i bambini disabili. Abbiamo combattuto insieme all’Osservatorio ‘La Battaglia di Andrea’ ed abbiamo avuto giustizia, tutto questo ci ha forgiato ancora di più. Da oggi, episodi del genere non dovranno più succedere, né a Massimo né agli altri bambini disabili d’Italia”. “Siamo stanchi della discriminazione e dell’esclusione dalla società dei bambini affetti da queste patologie”, ha commentato Asia Maraucci, presidente de “La Battaglia di Andrea”, associazione che da qualche anno si batte per i bambini autistici e invalidi che si sono trovati a dover fronteggiare circostanze analoghe a quelle davanti alla quale si è trovato il piccolo Massimo e i suoi genitori. “Il cardinale Sepe ha dimostrato il suo essere un grande uomo oltre che un buon sacerdote, – ha detto ancora Maraucci – speriamo di non doverci trovare più di fronte a situazioni come queste, peraltro innescate da chi ha il compito di diffondere la parola di Dio”.

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