Carinaro, la scuola celebra la Shoah all’insegna del connubio “Legalità-Memoria”

di Antonio Taglialatela

Carinaro (Caserta) – “Lo scopo è quello di lasciare un segno nella memoria di alunni giovani e giovanissimi che vivono questa aberrazione della storia come un fatto lontano”. E’ il pensiero del professor Ernesto Natale, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di Carinaro, all’indomani della commemorazione del Giorno della Memoria per ricordare la Shoah del popolo ebraico, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.

Un appuntamento che, come da tradizione ormai consolidata a Carinaro, è coinciso con l’insediamento del Consiglio Comunale dei Ragazzi eletto di recente dopo le consultazioni tenutesi nell’istituto scolastico cittadino. Molti sono stati gli alunni coinvolti, dalla giovane presentatrice Luisana Napolano, ai tanti bambini della primaria, che hanno letto frasi e recitato poesie sul dolore provato da chi quel dramma l’ha vissuto in prima persona, chi ha perso tutto, conservando solo gli amari ricordi di un orribile passato che, nel cuore di chi ha orecchie per udire e occhi per vedere, rimane ancora oggi uno dei crimini più efferati della storia.

Il corteo è partito dalla scuola secondaria di primo grado alla volta della casa comunale, guidato dal preside Natale, dalla referente di “Storia e Memoria”, professoressa Marianna della Vecchia, dal referente alla “Legalità”, professor Massimo Oliva, e dal coordinatore dell’evento Giovanni De Paola. Giunti nella sala consiliare “Cardinale Crescenzio Sepe”, dopo l’insediamento del Consiglio baby e il giuramento del baby sindaco Raffaele Madonna, è stata presentata la Giunta baby (vicesindaco Patrizia Della Puca, assessore alle Pubbliche Relazioni Giovanni Barbato, assessore all’Istruzione Angelo Pio Ferraiuolo, assessore all’Ambiente, Salute e Sanità Claudia Coppola, assessore esterno allo Sport Salvatore Barbato, assessore esterno alla Cultura Francesco Pio Mattiello) e a seguire seguita la lettura e l’approvazione delle linee programmatiche proposte all’amministrazione guidata dall sindaco senior Nicola Affinito, il quale si è reso disponibile a soddisfare tutte le istanze manifestate dai giovanissimi rappresentanti della scuola. L’assessore all’Istruzione Rachele Barbato, affrontando il tema della discriminazione, ha evidenziato l’importanza di denunciare i comportamenti scorretti, di sollecitare tra gli alunni atteggiamenti più empatici, di stimolare alla solidarietà per favorire una sorta di “mutuo soccorso” nel senso più positivo possibile. Proprio questo è l’obiettivo del dirigente Natale, all’insegna del connubio “legalità-memoria” “contro il diffondersi dell’indifferenza – ha sottolineato lo stesso Natale – che, come una malattia letale, uccide i sentimenti di pietà, compassione, comprensione e rispetto”.

Dopo la consegna di un dono da parte del sindaco agli alunni e un momento di convivialità, il corteo si è diretto nel cortile della scuola media dove il dirigente ha ancora una volta ribadito il suo invito ad “abbattere il muro di indifferenza che sta generando un oceano di omertà e apatia tra giovani e meno giovani”. Nel rispetto di tali intenti è stata scoperta una maiolica commemorativa a ricordo del Giorno della Memoria, con una frase: “L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa”, mentre risuonava un brano di Marco Mengoni, “Essere umani”, eseguito da un ensemble di voci e strumenti diretto dai docenti Comparone e Curcio.

“Molte sono state le discussioni che hanno preceduto l’evento – spiega ancora il preside Natale – allo scopo di comprendere gli avvenimenti e le reali motivazioni che, per quanto assurde possano essere, scatenarono quegli anni di torture e sofferenze che fece registrare un lungo periodo privo di umanità. Sentimenti soffocati, in molti casi cancellati così come le tante vite, vittime di ideologie sbagliate, tanto quanto i principi della guerra stessa. Soprattutto si è voluto evitare che una non chiarezza dei fatti possa essere terreno fertile per un ‘nuovo antisemitismo’, come quello che negli ultimi anni si sta diffondendo in Francia, Germania e, purtroppo, anche in Italia. Si sono affrontati temi scottanti come l’antisemitismo e l’antisionismo. Si è chiarito che questo ‘nuovo odio’ ha motivazioni politiche che non hanno nulla a che vedere con la religione o la razza, ma è dovuto a estremisti islamici che, iniettati di odio antisemita, leggono nei versetti del Corano un’indicazione di annientamento verso gli ebrei, i cattolici e i non credenti”.

A tal proposito, il professor Natale cita gli scritti di Neve Gordon, accademico israeliano che ha dedicato un articolo sul “London Review of Books”, secondo cui l’antisemitismo è l’odio verso gli ebrei che per la maggior parte sono sionisti, cioè appartenenti al movimento internazionale per la costituzione dello Stato di Israele, per cui pur essendo due forme di odio diverse si equiparano. Sono stati letti anche articoli di Brian Klug, docente di filosofia ad Oxford, che in un certo senso “giustifica” l’antisionismo, in quanto spiega che alcuni comportamenti da parte dello Stato di Israele sono da ritenersi scorretti nei confronti dei palestinesi, e chiarisce che per lui l’odio antisemita serve agli israeliani per giustificare azioni negative e nel contempo li aiuta a proteggersi da eventuali condanne internazionali. Quindi, per Klug uno Stato nato per non discriminare gli ebrei diventa oppressore dei diritti palestinesi. Da qui l’esigenza di separare l’antisemitismo dall’antisionismo.

“L’unica via d’uscita – conclude Natale – è la reale conoscenza dei fatti, che porti alla fine di qualsiasi forma di discriminazione religiosa, di razza e di Stato, la soluzione forse è denunciare eventuali progetti scorretti di Israele e appoggiare i palestinesi nella lotta per l’autodeterminazione. Ovviamente, alla base di tutte queste discussioni vi è l’interesse di tutti i docenti nello spronare nei discenti un pensiero critico che li aiuti a discernere tra il bene ed il male, a capire che ad agni azione corrisponde reazione e che la storia aiuta a capire il presente anche per evitare danni al futuro”. IN ALTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA

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