Incendio Notre Dame, escluso atto doloso. Da privati 600 milioni per ricostruzione

di Redazione

Spento il rogo che ha devastato Notre-Dame, a Parigi si fa la conta dei danni: la volta della navata centrale è crollata, salve invece le torri. Le opere d’arte recuperate dall’incendio saranno trasferite al Louvre, mentre parte la gara di solidarietà per la ricostruzione: 600 milioni arriveranno da Lvmh, L’Oreal, famiglia Arnault e Total. E non si placano le polemiche sul ritardo nei soccorsi.

Sulle cause dell’incendio, il procuratore di Parigi, Heitz, riferisce che “viene privilegiata la pista accidentale” e “niente va nella direzione di un atto volontario”. Per quanto riguarda l’intervento antincendio, Heitz ha spiegato che “c’è stata una prima allerta alle ore 18:20, seguita da un sopralluogo per sedare i dubbi”, durante il quale, però, non è stato riscontrato nulla di anomalo. Il procuratore ha aggiunto che c’è stata poi una “seconda allerta alle 18:43. A quel punto, il fuoco è stato riscontrato al livello della struttura. Nel frattempo – ha concluso – la chiesa era stata evacuata perché una messa era cominciata poco prima”.

“Tutte le procedure sono state rispettate”. Lo ha assicurato Julien Le Bras, presidente della società Europe Echafaudages, che partecipa al restauro della cattedrale di Notre-Dame. Mentre l’inchiesta è cominciata con l’interrogatorio di una quindicina di operai di 5 imprese presenti sull’edificio nella giornata di ieri, il presidente di Europe Echaufodage assicura: “Nessuno dei miei operai era sul posto al momento dell’incendio”.

Intanto, hanno già superato la soglia dei 600 milioni di euro le donazioni per restaurare la cattedrale. Tra le ultime, quella della famiglia Bettencourt-Meyers, tra le più ricche di Francia, eredi del colosso L’Oreal, che ha annunciato un aiuto di 200 milioni, di cui 100 attraverso la fondazione Bettencourt Schueller. Al momento si tratta del contributo più importante per restaurare la cattedrale danneggiata dalle fiamme insieme agli altri 200 milioni di euro promessi dal gruppo LVMH della famiglia Arnault. Altri 100 arriveranno dal gigante petrolifero francese Total.

Il restauro della cattedrale di Notre-Dame “durerà mesi e anni”. Lo ha detto il ministro francese della Cultura, Franck Riester, spiegando che è ancora “troppo presto” per valutare la durata precisa della ristrutturazione. “In ogni caso – ha detto – ci vorrà tanto tempo e bilanci molto importanti”. Riester ha precisato che “i due terzi del tetto sono andati in fumo e che la guglia è crollata all’interno della cattedrale, creando un buco nella volta”, anche “una parte delle vetrate” è andata “distrutta”.

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