Vaccino, radiazione per medici che lo sconsigliano

di Stefania Arpaia

Roma – Il medico che sconsiglia il vaccino compie una infrazione deontologica e rischia la radiazione.

E’ questa la decisione presa dalla Federazione degli Ordine dei medici (Fnomceo) che ha stilato un documento in cui spiega l’importanza del vaccino come strumento di prevenzione contro innumerevoli malattie. 

Nel testo si legge di un aumento del numero di persone che sempre più decidono di non sottoporsi a coperture vaccinali e soprattutto decidono di non sottoporvi neppure i loro figli, mettendoli a rischio.

Il documento è stato approvato all’unanimità dal Consiglio nazionale in cui si ammette la possibilità per il camice bianco di sconsigliare la vaccinazione “solo in casi specifici, quali ad esempio alcuni stati di deficit immunitario”.

“Siamo pronti a fare la nostra parte – ha detto il segretario di Fnomceo Luigi Conte – sono già in corso e sono stati fatti procedimenti disciplinari per medici che sconsigliano i vaccini. Si puó arrivare anche alla radiazione. E riguardo ai genitori, devono esserci iniziative regionali e nazionali che portino a riaffermare la necessità della vaccinazione attraverso provvedimenti che accertino validamente il loro dissenso, l’assunzione di responsabilità rispetto ai rischi dei figli, l’impossibilità dei figli a frequentare la scuola durante i periodi epidemici, la non iscrivibilità all’asilo nido, ed eventualmente l’assicurazione contro danni da mancata vaccinazione”. 

“Si tratta di una dichiarazione di intenti, di un passo importante perché è la prima volta che la Fnomceo sente l’impellenza e la necessità di elaborare un documento specifico sulle vaccinazioni, nel tentativo di contrastare la pervasiva attività dei movimenti antivax e di ricomporre la frattura tra scienza e società, tra cittadini e istituzioni, rinsaldando la relazione di cura”, ha aggiunto.

Sull’argomento anche la presidente dell’ordine Roberta Chersevani: “I vaccini sono, nella storia della medicina, gli interventi più efficaci mai resi disponibili per l’uomo. Ed è forse proprio la scomparsa del confronto quotidiano con le conseguenze mortali o invalidanti di tante malattie, dovuta alla scoperta dei vaccini e delle terapie antibiotiche, che ha indotto la cittadinanza a credere che il successo sulle malattie infettive fosse definitivo”.

“Si fa pericolosamente strada nell’opinione pubblica la falsa percezione che i vaccini siano superflui e inutili – ha detto Maurizio Grossi, coordinatore della Consulta deontologica della Fnomceo – Per questo abbiamo voluto fortemente il documento. Perché, quando ci viene chiesto ‘la Fnomceo da che parte sta?’, possiamo rispondere senza esitazioni ‘Noi stiamo dalla parte dei vaccini'”.

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